In un posto magari si vieterà il fumo, il taglio punk o il velo islamico, ma come si passa dall’atto contrario a un presunto dovere (molto spesso no esplicito) all’etichettatura del soggetto come inadeguato?
Indipendentemente dalla religione, in base a Cass lavoro 4307/1993 si può ordinare di vestirsi in un dato modo solo se prescritto esplicitamente dal leggi o contratti. Se il cliente avesse detto che non piaceva la faccia, la si doveva cambiare per il suo bel muso?