in un quiz di una prova concorsuale ho trovato questo quesito:
quale è la durata temporale dello strumento di programmazione come il dup?
a) 1 anno - b) 5 anni - c) 3 anni
io ho indicato 5 anni in quanto avevo letto che aveva la validità pari a quello del mandato amministrativo (ho inteso quindi del mandato del sindaco)
la risposta corretta era invece 3 anni. Ho interpretato male quanto indicato nel manuale?
grazie per un chiarimento in merito
valentina
Ciao Valentina
L’art. 151 del TUEL prevede che il DUP sia formato da due sezioni: la SeS e la SeO.
La SeS (sezione strategica), sviluppa e concretizza le linee programmatiche di Governo dettate dal Sindaco nella prima seduta del nuovo Consiglio. Proprio per questo motivo, la durata temporale della SeS corrisponde al mandato amministrativo (5 anni), esattamente come hai detto te.
La SeO (sezione operativa), invece, definisce gli strumenti operativi che serviranno a raggiungere gli obiettivi prestabiliti nella SeS. Questa sezione, in particolare, è collegata al BPF in quanto prevede le disposizioni attraverso le quali, poi, il Bilancio autorizzerà la distribuzione delle risorse finanziarie ai dirigenti. Per questo motivo, dunque, la durata della SeO corrisponde a quella del Bilancio di previsione (3 anni).
Fatta questa premessa, la domanda per come l’hai riportata te sembra piuttosto generica e non fa capire bene a quale delle due ipotesi faccia riferimento. Leggendo le risposte, poi, sono presenti entrambe le scadenze temporali corrette. Quindi ti chiedo: sei sicura che la domanda non riporti qualche altro dettaglio?
Ti posso fare lo screenshot delle domanda! o se vuoi dare un’occhiata al sito del comune di Pieve del Grappa che ha pubblicato tutte le domande date al concorso. La prova sorteggiata era nella busta 3 concorso istruttore amministrativo cat. c
direi che la domanda non è ben posta…o sbaglio?
tra l’altro per esercitarmi ho guardato anche le altre domande delle altre buste e ho trovato 2 domande busta 2 a cui, a mio giudizio hanno dato una risposta errata…a meno che nell’indicare tutte le risposte riportato in una griglia non ci sia stato un errore di battitura
mi riferisco a questa domande:
quiz n.22: a norma del GDPR qualora il trattamento sia basato sul consenso, quale soggetto deve essere in grado di dimostrare che l’interessato ha prestato il proprio consenso al trattamento dei propri dati personali:
a) l’interessato al trattamento
b) il responsabile del trattamento
c) il titolare del trattamento
io risponderei C mentre nella griglia riportano la lettera A. Sbaglio io?
altro quiz su cui ho dubbi sulla correttezza della risposta esatta è il
n.19: le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà possono riguardare:
a) esclusivamente gli stati e le qualità personali dell’interessato di cui questi abbia diretta conoscenza
b) stati, qualità personali o fatti che siano a diretta conoscenza dell’interessato
c) stati, qualità personali o fatti anche se l’interessato non ne abbia una diretta conoscenza
io avrei risposto B - loro riportano la C
Vorrei imparare dai miei errori e quindi capire se ho recepito in maniera errata quanto studiato
grazie per aiuto
valentin
Riguardando bene la domanda sul DUP, ti sta chiedendo la durata temporale dello stesso come strumento di programmazione. Ciò significa che sta facendo riferimento al DUP inteso come principio contabile applicato del d.lgs. 118/2011, allegato 4/1, e quindi chiede la parte SeO collegata al Bilancio, la durata della quale è 3 anni.
Se ti avesse chiesto il DUP come strumento di indirizzo strategico dell’ente, allora in quel caso il riferimento era al SeS, e dunque la durata temporale era di 5 anni.
Venendo alle altre due domande.
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La n. 22, quella sul GDPR, confermo che la risposta esatta è il titolare (stiamo parlando in particolar modo dell’art. 7), anche perché avrebbe poco senso che l’interessato debba dimostrare di aver prestato il proprio consenso…
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La n. 19 hanno ragione loro, perché la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà corrisponde ad autocertificare stati, fatti o qualità personali che la PA non conosce ancora (quindi si tratta di informazioni non ancora compresi in elenchi, albi o registri pubblici) (art. 47 DPR 445/2000), e può farlo senza la necessità di dover farsi accompagnare dai due testimoni, cosa dovuta, invece, con il certificato di notorietà.
La risposta che hai segnato te corrisponde alla dichiarazione sostitutiva di certificazione, meglio nota come autocertificazione che, al contrario, permette di autodichiarare stati, fatti o qualità personali già note alla PA (dati anagrafici, titolo di studio, residenza, codice fiscale, stato di famiglia, ecc…) (art. 46 DPR 445/2000)
Io sono d’accordo con te anche io so che è indispensabile che l’interessato sia a diretta conoscenza dei fatti che riporta nella dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà anche non riguardanti lui stesso.
Sono andato a rivedere cosa predispone la legge sulla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. La risposta la troviamo all’art. 47 commi 1 e 2 del DPR 445/2000 che vi riporto qui di seguito:
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L’atto di notorietà concernente stati, qualità personali o fatti che siano a diretta conoscenza dell’interessato è sostituito da dichiarazione resa e sottoscritta dal medesimo con la osservanza delle modalità di cui all’articolo 38. (R)
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La dichiarazione resa nell’interesse proprio del dichiarante può riguardare anche stati, qualità personali e fatti relativi ad altri soggetti di cui egli abbia diretta conoscenza. (R)
Qui si può approfondire meglio: https://www.altalex.com/guide/dichiarazione-sostitutiva-atto-notorio
Ok grazie. Quindi probabilmente il quiz ha la risposta sbagliata.
Riguardando bene le risposte direi di si perché è presente un ‘non’ di troppo nella risposta C. Non me ne ero accorto…
Ok. Grazie. Questi confronti sono sempre molto utili
grazie per il vs aiuto, mi è stato molto utile
valentina
Concordo con voi ragazze Ringrazio anche Omniavis che ci mette a disposizione la Community per poterci aiutare tutti a vicenda