Effetti della sospesniva TAR sul gioco del paddle regolamentato dal PDC

In un PDC che autorizza la realizzazione di un campo da PADDLE, prevede la prescrizione che il gioco sia esercitato dalle 8 alle 21 di ogni giorno.
A seguito di ricorso, il TAR sospende l’attività del gioco dalle ore 14 alle ore 16, in attesa della decisione finale, prevista per il prossimo dicembre.
Mi domando:

  1. che misura si applica se l’attività prosegue oltre le ore 21?
  2. che misura si applica se l’attività avviene dalle ore 14 alle ore 16, in violazione dell’ordinanza del TAR?
    Ho provato a darmi una risposta, che vado qui ad esplicitare e sulla quale chiedo il Vostro parere.
    In prima battuta, si potrebbe dire che va a violare l’art. 44, comma 1, lett. a) del dPR 380/2001 (1) ma, francamente, mi parrebbe eccessivo denunciare un fatto che, di per se, configurerebbe sicuramente un reato di “tenue entità” (abbiamo già precedenti ben più gravi, di veri e propri abusi edilizi, archiviati per fatto di tenue entità) e, oltretutto, se il titolare intende proseguire nell’attività, resta necessario il provvedimento del Dirigente che ne dispone la cessazione.
    Eppoi, se dopo le 21 è sicuraente violata la prescrizione “edilizia” (indipendentemente dalla sentenza del Tar), nella fascia oraria sospesa dal TAR, possiamo parlare di opera senza titolo e quindi andiamo a configurare l’ipotesi più grave ovvero l’ipotesi di cui alla lett. b) dell’art. 44 dPR cit. (1)?
    Se, diversamente, consideriamo la prescrizione presente nel titolo una sorta, di “prescrizione tecnica” che vada recepita in un atto amministrativo, che consente l’esercizio di attività d’impresa (che configurererei come licenza di polizia per attività di intrattenimento e svago (ex art. 68 TULPS), siamo nel campo della violazione alle prescrizioni della licenza di polizia (ex art. 9 del TULPS)?
    Sempre di contravvenzione si tratterebbe ma, in questo caso, si applica la norma speciale sulla norma generale, che assumerebbe un diverso “peso specifico”, anche nella valutazione sul fatto di rilevanza penale, anche ai fini della “tenuità del fatto”, giacché la norma va effettivamente a tutelare la sicurezza e la quiete pubblica, quando, nel caso del TUEdilizia, andrebbe a tutelare la corretta edificazione del suolo (e che c’azzecca con l’edificazione del suolo, il fatto che in una struttura si giochi a paddle, anziché si faccia pratica di yoga).
    In quest’ultimo caso, però, a mio modo di vedere (forse anche nel caso precedente), ci vorrebbe un atto dirigenziale con il quale, richiamato il contenuto della Sentenza del TAR, si intima al soggetto di adempiere al contenuto della sentenza, stabilendo la sanzione che si applica in caso di inosservanza.
    In mancanza di questo atto prodromico alla presa d’atto del contenuto della Sentenza da parte di chi è tenuto a rispettarla e farla rispettare, la Sentenza non resta sospesa nel limbo amministrativo, privandola di una qualche efficacia pratica?
    Grazie.

(1) 1. Salvo che il fatto costituisca piu’ grave reato e ferme le sanzioni amministrative, si applica:
a) l’ammenda fino a 10329 euro per l’inosservanza delle norme, prescrizioni e modalita’ esecutive previste dal presente titolo, in
quanto applicabili, nonche’ dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire;
b) l’arresto fino a due anni e l’ammenda da 5164 a 51645 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformita’ o assenza del
permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l’ordine di sospensione;