Equo compenso e congruità dell'offerta: il TAR sul ribasso del 100% sulle spese - LavoriPubblici

Equo Compenso e Congruità dell’Offerta: Il Caso del Ribasso del 100% nel Servizio di Progettazione

CONTENUTO

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Trento, con la sentenza n. 194 del 17 dicembre 2024, ha affrontato una questione cruciale riguardante l’equo compenso e la congruità dell’offerta in un appalto di servizi di progettazione. In questo caso, un raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) aveva presentato un’offerta con un ribasso del 100% sulle spese, suscitando interrogativi sulla sostenibilità economica dell’offerta e sul rispetto delle normative vigenti.

Equo Compenso e Congruità dell’Offerta

L’equo compenso è un principio cardine nella normativa italiana sugli appalti pubblici, sancito dalla Legge 21 aprile 2023, n. 49. Questo principio stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali deve essere proporzionato all’opera prestata e non può essere ridotto, pena la nullità delle clausole che non prevedono un corrispettivo adeguato. La legge mira a garantire che i professionisti siano remunerati in modo equo per il lavoro svolto, evitando situazioni di sfruttamento.

Ribasso del 100% sulle Spese

Il TAR ha sottolineato che, sebbene un ribasso del 100% possa apparire formalmente ammissibile, esso deve essere soggetto a una rigorosa verifica di congruità. Tale verifica deve considerare non solo i costi interni all’offerta, ma anche la sostenibilità economica dell’intero progetto. La giustificazione fornita dall’aggiudicatario, che indicava l’azzeramento delle spese come un investimento curricolare e promozionale, è stata ritenuta insufficiente e generica.

Verifica di Congruità

La sentenza ha ribadito che la verifica di congruità deve garantire che i costi siano sostenibili nell’ambito del contratto. L’azzeramento delle spese, senza giustificazioni solide, non può essere accettato, poiché comporterebbe inevitabilmente una riduzione del compenso per i professionisti coinvolti, violando così il principio dell’equo compenso.

Violazione dell’Equo Compenso

L’azzeramento delle spese, in virtù del ribasso del 100%, implica una violazione diretta del principio dell’equo compenso. La legge stabilisce chiaramente che il compenso non può essere ridotto, e qualsiasi offerta che non rispetti questo principio è suscettibile di annullamento.

CONCLUSIONI

La sentenza del TAR di Trento evidenzia l’importanza di garantire che le offerte presentate in ambito di appalti pubblici rispettino i principi di equità e sostenibilità economica. L’equo compenso deve essere sempre garantito, e le offerte con ribassi eccessivi devono essere oggetto di attenta verifica per evitare violazioni normative.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere l’importanza dell’equo compenso e della congruità dell’offerta nella gestione degli appalti. Essere a conoscenza di queste normative permette di garantire che le procedure di gara siano condotte in modo corretto e che i diritti dei professionisti siano tutelati.

PAROLE CHIAVE

Equo compenso, congruità dell’offerta, ribasso del 100%, appalti pubblici, TAR, sostenibilità economica.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • Legge 21 aprile 2023, n. 49
  • Sentenza TAR Trento, 17 dicembre 2024, n. 194
  • Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50)

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