Evento con animazione per bambini, Dj set, punto di ristoro in area privata organizzato da esercizio di somministrazione al di fuori della propria sede

Buongiorno,
un esercizio di somministrazione ha pubblicizzato sui social un evento/trattenimento con animazione per bambini nel pomeriggio, punto ristoro e prosecuzione con musica Dj set fino a “notte” che dovrebbe svolgersi nella “nuova area feste” nei pressi dell’attività. Il proprietario dell’esercizio è stato contattato per chiarire che cosa era questa nuova area feste, se l’evento si svolgesse in altra area rispetto all’esercizio di somministrazione quali fossero le caratteristiche dell’evento ed invitato a presentare l’eventuale pratica relativa al Suap. Si è presentato il professionista incaricato che ha dichiarato che l’area interessata è esterna all’esercizio di somministrazione, attualmente in affitto ad azienda agricola della moglie del proprietario dell’attività commerciale, l’evento sarebbe destinato ad un pubblico inferiore alle 100 persone, sarebbe effettuata animazione per bambini, punto ristoro presso il ristorante adiacente e musica dj set fino a notte.
E’ stato invitato ad effettuare il trattenimento all’interno dell’area del pubblico esercizio nel rispetto dei limiti acustici della zona, dato che l’area interessata ha destinazione agricola e non commerciale.
Attualmente non è stata effettuata nessuna comunicazione. L’evento sui social è tutt’ora presente nell’area feste con le caratteristiche sopra esposte.
E’ possibile regolarizzare l’evento così come proposto? Quale documentazione sarebbe necessaria?
Se l’evento venisse effettuato in assenza di autorizzazioni e non fosse possibile per l’Ente far verbalizzare l’illecito alla Polizia Municipale per carenza di personale, che provvedimenti si dovrebbero adottare?
Grazie

Come noto, il Dipartimento della Pubblica sicurezza si era espresso con parere n. 557/PAS/U/003524/13500.A(8) del 21 febbraio 2013 scrivendo che gli spettacoli e/o trattenimenti musicali o danzanti allestiti occasionalmente o per determinate ricorrenze (festa di fine anno, carnevale e simili) devono ritenersi esclusi dal sistema autorizzatorio che discende dagli artt. 68, 69 e 80 TULPS, “sempreché rappresentino una attività meramente complementare e accessoria rispetto a quella principale della ristorazione e della somministrazione di alimenti e bevande”.

La medesima circolare evidenziava però come tornino invece ad essere applicabili le disposizione del TULPS (e quelle connesse) nel caso in cui esista l’apprestamento di elementi tali da configurare la trasformazione in locali di pubblico spettacolo; in tal senso, cita: “ad esempio con allestimento di apposite sale, con allestimenti scenici, con il richiamo di un pubblico più ampio di quello cui si rivolge normalmente l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, con il pagamento di un biglietto di ingresso, ecc.” .

Nel caso che proponi saremmo ancora nella fase di un processo alle intenzioni. L’unica cosa concreta, che tra l’altro non suonerebbe molto bene in funzione della “deroga” sopra citata, sarebbe la pubblicità dell’evento fatta sui social…

Un’altra questione spinosa sarebbe l’utilizzo di un’area esterna alla superficie di somministrazione del ristorante, per di più con destinazione d’uso agricola.

In questi casi è evidente che sono i particolari a fare la differenza. Se l’evento dovesse comunque essere realizzato e non fosse possibile organizzare il sopralluogo di una forza di polizia (non necessariamente la polizia municipale), non sarà semplice venirne a capo. E’ pur vero che saranno sempre possibili atti di accertamento postumi, ma poi tutto dipenderà dalla professionalità e dall’esperienza di chi dovrebbe compierli…

Ultima osservazione. La dichiarata presenza di un DJ set “fino a notte” lascia immaginare che non sarebbe solo un evento (notte di Halloween?) con animazione destinata ai bambini…

Pare superfluo ricordare che i pubblici esercizi in cui si svolgano manifestazioni ed eventi con diffusione di musica o utilizzo di strumenti musicali hanno l’obbligo di predisporre adeguata documentazione di previsione di impatto acustico; se anche il ristorante in questione l’avesse già presentata per la sua attività ordinaria, l’evento in questione sarebbe comunque una modifica significativa delle condizioni e delle modalità di diffusione della musica e richiederebbe un’integrazione.

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