Fallimento servizio di tesoreria

cosa succede se fallisce la banca a cui è stato affidato il servizio di tesoreria dell’ente locale?

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In teoria generale del diritto, il fallimento di una banca che gestisce il servizio di tesoreria di un ente locale rappresenta un evento di inadempimento contrattuale che può avere ripercussioni significative sulla gestione finanziaria dell’ente. La normativa di riferimento in materia di fallimento bancario è costituita principalmente dalla legge fallimentare e dalle norme specifiche che regolano il settore bancario e finanziario, nonché dalle disposizioni relative ai contratti della pubblica amministrazione.

Le norme relative alla teoria includono:

  • Il Codice Civile (in particolare gli articoli 2740 e seguenti sulle obbligazioni e i contratti);
  • La Legge Fallimentare (R.D. 267/1942);
  • Il Testo Unico Bancario (D.Lgs. 385/1993);
  • Il Regolamento (UE) n. 806/2014 che istituisce un meccanismo unico di risoluzione per gli enti creditizi;
  • Il Decreto Legislativo 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali), in particolare per quanto riguarda la gestione finanziaria degli enti locali.

Un esempio concreto di ciò che potrebbe accadere se una banca fallisce mentre gestisce il servizio di tesoreria di un ente locale è il seguente: l’ente potrebbe trovarsi nell’impossibilità di accedere ai propri fondi, di effettuare pagamenti e di incassare entrate. Inoltre, l’ente dovrà attivarsi per individuare una nuova banca per il servizio di tesoreria, seguendo le procedure previste dalla normativa sugli appalti pubblici.

In conclusione, il fallimento della banca che gestisce la tesoreria di un ente locale richiede un’azione immediata da parte dell’ente per garantire la continuità delle operazioni finanziarie e per proteggere i propri interessi. L’ente dovrà attenersi alle procedure di emergenza previste dalla normativa e dalle clausole contrattuali, e potrebbe essere necessario avviare una nuova procedura di gara per la selezione di un nuovo istituto di credito.

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Bibliografia: