Falsa dichiarazione assolvimento imposta bollo, come comportarsi?

Buongiorno, sono di fronte ad un caso piuttosto singolare.
Nel 2019 il commercialista che cura le pratiche di un giostraio ha richiesto allo scrivente SUAP un aggiornamento della licenza spettacoli viaggianti per il proprio assistito; contestualmente ha provveduto all’assolvimento telematico dell’imposta di bollo (una da 16 euro per la domanda ed una da 16 euro per l’autorizzazione).
Ora lo stesso commercialista mi richiede, per la medesima persona, un nuovo aggiornamento della licenza con l’aggiunta di altre attrazioni, ed anche stavolta ha provveduto all’assolvimento telematico dell’imposta bollo; il problema è che, nello spazio in cui vanno inseriti numero e data della marca da bollo per l’autorizzazione, il numero è IDENTICO a quello del 2019, solo la data cambia.
Penso di avere già la risposta, ma per sicurezza chiedo: è materialmente possibile che il numero della marca da bollo sia totalmente uguale?
In caso contrario, come posso procedere step by step? Fondamentalmente si tratta di una falsa attestazione.
Grazie mille

Io, per prima cosa, chiedere delucidazioni al soggetto al fine di escludere che si tratti di un mero refuso.
Partire con una notizia di reato mi sembra eccessivo.

Concordo con il dr. Maccantelli e io prima farei 1 verifica sul sito dell’agenzia delle entrate :

www1.agenziaentrate.gov.it/servizi/valoribollati/index.htm

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Non sapevo dell’esistenza di questo sito, grazie mille. Ora però ho scoperto che ogni numero identificativo delle marche da bollo che mi ha inviato questo commercialista anche in passato è INESISTENTE (ho fatto la prova anche con altri assolvimenti imposta bollo da parte di altri commercialisti, e sono tutti esistenti). A questo punto come dovrei comportarmi con le licenze passate che hanno marca da bollo “falsa”? E, più in generale, come dovrei comportarmi con questo commercialista? Un refuso ci può stare, 20 direi proprio di no…

Io prima farei un quesito via mail all’Agenzia delle entrate di zona per chiedere cosa dovrebbe fare il Comune. (e’ sempre utile collaborare in questi casi). Nel frattempo scriverei al consulente per sentire la sua" versione ufficiale" . Se non rispondono farei 1 pec sia all’Agenzia delle Entrate che all’ordine dei commercialisti. Tienici aggiornati!

Concordo, l’imposta di bollo è cosa della Ag. delle Entrate. Il funzionario deve comunicare all’Ag.E.
Senza entrare troppo nel dettaglio, sono da citare altri articoli del642/1972 DPR, vedi, ad esempio, gli articoli 19, 24 e 25. In sintesi, la PA procedente, non può rifiutarsi di dare seguito alle istanze carenti del bollo. Tuttavia, la stessa PA deve trasmettere gli atti all’Ag. delle Entrate affinché provveda con il sanzionamento e la regolarizzazione. Addirittura, è prevista una sanzione in capo al funzionario della PA in caso di omissione.