Limiti dell’Autotutela nel Settore Edilizio: La Sentenza n. 6704/2025 del Consiglio di Stato
CONTENUTO
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 6704/2025, ha fornito importanti chiarimenti riguardo ai limiti del potere di annullamento d’ufficio (autotutela) in materia di fiscalizzazione edilizia e tutela paesaggistica. In particolare, la Corte ha stabilito che l’annullamento in autotutela di un titolo edilizio già soggetto a fiscalizzazione è ammissibile solo in presenza di un interesse pubblico concreto e attuale, considerando anche il legittimo affidamento dei privati coinvolti.
Nel caso specifico esaminato, il Ministero della Cultura ha tentato di revocare un’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, che aveva ricevuto il parere favorevole della Soprintendenza, dopo la fiscalizzazione delle difformità edilizie. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ritenuto che tale revoca non fosse giustificata, sottolineando l’importanza del legittimo affidamento dei privati e la necessità di un interesse pubblico ben definito.
In aggiunta, la sentenza ha ribadito che il parere della Soprintendenza ha una funzione cogestoria nel procedimento autorizzativo paesaggistico. Questo principio si applica anche al silenzio-assenso previsto dall’art. 17-bis della Legge n. 241/1990, il quale stabilisce che, in assenza di un provvedimento espresso, si considera approvata la richiesta. L’inosservanza delle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza può portare all’illegittimità dell’autorizzazione, ma solo nei casi specifici previsti dalla legge.
CONCLUSIONI
La sentenza n. 6704/2025 del Consiglio di Stato rappresenta un importante punto di riferimento per la gestione delle autorizzazioni edilizie e paesaggistiche. Essa chiarisce che l’autotutela non può essere esercitata in modo arbitrario, ma deve sempre tenere conto dell’interesse pubblico e del legittimo affidamento dei privati. Questo equilibrio è fondamentale per garantire la stabilità delle decisioni amministrative e la tutela dei diritti dei cittadini.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, questa sentenza evidenzia l’importanza di una corretta interpretazione delle norme in materia di autotutela e autorizzazioni. È essenziale che i funzionari pubblici comprendano i limiti del loro potere e agiscano nel rispetto dei principi di legalità e buon andamento dell’amministrazione. Inoltre, la conoscenza di queste disposizioni è cruciale per evitare contenziosi e garantire una gestione efficiente delle pratiche edilizie.
PAROLE CHIAVE
Autotutela, Consiglio di Stato, fiscalizzazione edilizia, autorizzazione paesaggistica, legittimo affidamento, Soprintendenza, interesse pubblico.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- Legge n. 241/1990, art. 17-bis (silenzio-assenso)
- Codice dei Beni Culturali, art. 138, comma 3 (riparto competenze Stato-Regioni)
- Sentenza CdS Adunanza Plenaria n. 8/2017 (legittimo affidamento e autotutela)

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