Giustizia Amministrativa - Disapplicazione delle norme legislative nazionali di proroga automatica delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative

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La Questione delle Concessioni Demaniali Marittime: Normativa e Implicazioni

CONTENUTO

Negli ultimi anni, la questione delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative in Italia ha suscitato un acceso dibattito giuridico e politico. Al centro della controversia vi è la disapplicazione delle norme nazionali che prevedono la proroga automatica delle concessioni, in contrasto con il diritto europeo.

La Direttiva 2006/123/CE, nota come Direttiva Bolkestein, stabilisce il divieto di rinnovo automatico delle concessioni per lo sfruttamento dei lidi marittimi, in quanto tale pratica contrasta con il principio della libera concorrenza. In Italia, la normativa che prevedeva la proroga automatica delle concessioni è stata abrogata a seguito di una procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nel 2009.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza del 14 luglio 2016 (cause C-458/14 e C-67/15), ha ribadito che l’articolo 12 della Direttiva Bolkestein ostacola la proroga automatica delle autorizzazioni demaniali marittime in assenza di procedure di selezione. Anche l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con le sentenze nn. 17 e 18 del novembre 2021, ha confermato l’incompatibilità della normativa nazionale con il diritto europeo, stabilendo che l’obbligo di disapplicazione grava anche sull’apparato amministrativo.

Tuttavia, nonostante tali pronunce, il Legislatore italiano ha continuato a introdurre proroghe automatiche. Il Decreto-Legge n. 131 del settembre 2024, convertito in legge n. 166 del novembre 2024, ha previsto una nuova proroga delle concessioni fino al 30 settembre 2027, con possibilità di ulteriore proroga tecnica fino al 31 marzo 2028.

CONCLUSIONI

La questione delle concessioni demaniali marittime in Italia rappresenta un esempio di conflitto tra normativa nazionale e diritto europeo. Le recenti pronunce giurisprudenziali hanno chiarito che le norme nazionali che prevedono proroghe automatiche sono in contrasto con il diritto dell’Unione Europea, imponendo la loro disapplicazione. Tuttavia, le scelte legislative continuano a sollevare interrogativi sulla coerenza dell’azione del Legislatore con le disposizioni europee.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere l’importanza della disapplicazione delle norme nazionali in contrasto con il diritto europeo. Essi devono essere pronti a operare in un contesto normativo in evoluzione e a garantire che le pratiche amministrative siano conformi alle disposizioni europee, evitando di applicare norme che potrebbero risultare illegittime.

PAROLE CHIAVE

Concessioni demaniali, diritto europeo, Direttiva Bolkestein, proroga automatica, libera concorrenza, disapplicazione, pubblica amministrazione.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
  2. Sentenza della Corte di Giustizia UE del 14 luglio 2016 (cause C-458/14 e C-67/15).
  3. Sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nn. 17 e 18 del novembre 2021.
  4. Decreto-Legge n. 131 del 2024, convertito in legge n. 166 del 2024.

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