Giustizia Amministrativa - Inammissibilità della sanatoria condizionata mediante accordo ex art. 11 della l. n. 241 del 1990 e nozione “statica” dell’accertamento della doppia conformità

https://www.giustizia-amministrativa.it/web/guest/-/105486-743

Inammissibilità della Sanatoria Condizionata: Un’Analisi Giuridica

CONTENUTO

La questione dell’inammissibilità della sanatoria condizionata, in particolare attraverso l’accordo ex art. 11 della Legge n. 241/1990, è stata oggetto di attenzione da parte della giustizia amministrativa. Questa norma consente di stipulare accordi tra pubbliche amministrazioni e privati per definire e risolvere procedimenti amministrativi, ma la sua applicazione è limitata e non si estende alla sanatoria condizionata degli abusi edilizi.

La sanatoria edilizia è un istituto giuridico che consente di regolarizzare opere realizzate in violazione delle norme urbanistiche, a condizione che sussistano determinati requisiti. Tra questi, la “doppia conformità” è fondamentale: l’intervento deve risultare conforme sia alla normativa urbanistica vigente al momento della realizzazione dell’opera, sia a quella vigente al momento della richiesta di sanatoria. Questo principio è stato ribadito in diverse pronunce giurisprudenziali, che hanno sottolineato l’importanza di rispettare le normative in vigore per garantire la legittimità dell’intervento.

Tuttavia, la sanatoria condizionata, intesa come un accordo tra le parti per sanare un abuso edilizio, non è ammessa. La giurisprudenza ha chiarito che la sanatoria richiede un procedimento formale e specifico, che non può essere sostituito da accordi informali o condizionati. In altre parole, la sanatoria non può essere “negoziata” tra le parti, ma deve seguire un iter procedurale ben definito, che garantisca il rispetto delle normative urbanistiche e la tutela dell’interesse pubblico.

CONCLUSIONI

In sintesi, la sanatoria condizionata degli abusi edilizi non trova spazio nell’ordinamento giuridico italiano, in quanto contrasta con i principi di legalità e di rispetto delle normative urbanistiche. Gli accordi ex art. 11 della L. n. 241/1990, sebbene utili in altri contesti, non possono essere utilizzati per sanare abusi edilizi, poiché la sanatoria richiede un procedimento specifico e formale.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere le implicazioni di questa inammissibilità. La conoscenza delle norme e dei principi che regolano la sanatoria edilizia è essenziale per evitare errori nell’applicazione delle leggi e per garantire una corretta gestione dei procedimenti amministrativi. Inoltre, la consapevolezza di queste disposizioni può influenzare le decisioni quotidiane e le strategie operative all’interno delle amministrazioni pubbliche.

PAROLE CHIAVE

Sanatoria condizionata, inammissibilità, abusivismo edilizio, doppia conformità, Legge n. 241/1990, giustizia amministrativa.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. Legge 7 agosto 1990, n. 241 - “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”.
  2. Giurisprudenza amministrativa in materia di sanatoria edilizia e abusivismo.

immagine

Nota: Le sintesi fornite sono generate automaticamente grazie a Perplexity(analisi delle notizie più pertinenti) e ChatGPT modificato da Omniavis. Puoi chiedere il parere di un esperto umano qui nel forum o continuare la conversazione sulla nostra piattaforma: https://espertorisponde.omniavis.it/. Per una consulenza specifica da parte del team Omniavis inviaci una email a info@omniavis.it.Per un feedback sulla qualità della sintesi invia una email a Marco Scarselli