Giustizia Amministrativa - News UM n. 46/2025. Alla Corte di giustizia UE il rapporto tra norme europee in materia di pratiche commerciali scorrette nel settore alimentare

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Pratiche Commerciali Scorrette nel Settore Alimentare: La Sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea

CONTENUTO

Recentemente, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza significativa (Causa C-386/23) riguardante le pratiche commerciali scorrette nel settore alimentare, con un focus particolare sulla pubblicità degli integratori alimentari. Questa decisione si inserisce in un contesto normativo più ampio, volto a tutelare i consumatori da pratiche ingannevoli e a garantire la trasparenza nel mercato alimentare.

La Corte ha stabilito che le affermazioni ingannevoli riguardanti le proprietà nutrizionali e sanitarie degli integratori alimentari possono costituire una violazione delle normative europee, in particolare del Regolamento (UE) n. 1169/2011, che stabilisce le norme relative all’informazione alimentare ai consumatori. Questo regolamento mira a garantire che le informazioni fornite ai consumatori siano chiare, accurate e non fuorvianti.

Inoltre, l’Unione Europea ha intensificato gli sforzi per migliorare i controlli alle frontiere e riformare le organizzazioni di mercato, come evidenziato in recenti interventi parlamentari. Questi sforzi sono parte di un impegno più ampio per garantire la sicurezza alimentare e la protezione dei consumatori, in linea con la Direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali scorrette.

Per approfondire questi temi, sono disponibili corsi di formazione sulla sicurezza alimentare che trattano anche le responsabilità delle imprese nel rispetto delle normative internazionali ed europee. Questi corsi possono essere utili per i dipendenti della pubblica amministrazione e i concorsisti pubblici che desiderano acquisire competenze specifiche in materia di regolamentazione alimentare.

CONCLUSIONI

La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea rappresenta un passo importante nella lotta contro le pratiche commerciali scorrette nel settore alimentare. Essa sottolinea l’importanza di garantire che le informazioni fornite ai consumatori siano veritiere e non fuorvianti, contribuendo così a un mercato alimentare più sicuro e trasparente.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti della pubblica amministrazione e i concorsisti pubblici, questa sentenza evidenzia l’importanza di comprendere le normative europee e nazionali in materia di sicurezza alimentare e pratiche commerciali. La formazione continua in questo settore è fondamentale per garantire che le politiche pubbliche siano in linea con le normative europee e per proteggere i diritti dei consumatori.

PAROLE CHIAVE

Pratiche commerciali scorrette, Corte di Giustizia dell’Unione Europea, integratori alimentari, sicurezza alimentare, normative europee, protezione dei consumatori.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. Regolamento (UE) n. 1169/2011 sull’informazione alimentare ai consumatori.
  2. Direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali scorrette.
  3. Causa C-386/23 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

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