Giustizia Amministrativa - Sul regime giuridico della SCIA per demolizione e ricostruzione di immobile in area vincolata https://share.google/BjZHhIxagikXR3rcw
La SCIA Alternativa al Permesso di Costruire: Limiti e Condizioni
CONTENUTO
La Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) rappresenta uno strumento fondamentale nel panorama normativo italiano per la realizzazione di opere edilizie. Tuttavia, la sua applicazione non è priva di limiti, specialmente quando si tratta di interventi di demolizione e ricostruzione. Recenti pronunce del TAR Lombardia (n. 2757/2025) e del Consiglio di Stato (n. 8542/2025) hanno chiarito che la SCIA è ammissibile solo se l’intervento mantiene elementi di continuità con l’edificio preesistente e non incrementa il carico urbanistico.
In particolare, la normativa stabilisce che, per poter utilizzare la SCIA, l’intervento deve rispettare i seguenti requisiti:
- Continuità con l’edificio preesistente: L’intervento deve conservare elementi strutturali e volumetrici dell’edificio originario.
- Assenza di incremento del carico urbanistico: Non deve esserci un aumento della volumetria o della superficie utile rispetto all’edificio demolito.
Qualora si preveda un ampliamento volumetrico o una modifica sostanziale dell’edificio, l’intervento è considerato una nuova costruzione e, pertanto, richiede il permesso di costruire, anche in aree vincolate. Questo è stabilito dal D.P.R. 380/01, in particolare all’articolo 10, comma 1, e all’articolo 22, comma 3, che disciplinano le modalità di intervento edilizio e le relative autorizzazioni.
Inoltre, è importante sottolineare che una SCIA presentata per interventi che non rientrano nel suo ambito di applicazione non produce effetti giuridici, come evidenziato nella sentenza del Consiglio di Stato n. 181/2025. Questo implica che, se l’intervento non rispetta i criteri di continuità e di carico urbanistico, la SCIA non sarà valida e non potrà essere utilizzata per avviare i lavori.
CONCLUSIONI
La SCIA può essere uno strumento utile per semplificare le procedure edilizie, ma è fondamentale che i dipendenti della pubblica amministrazione e i concorsisti pubblici comprendano i limiti e le condizioni per la sua applicazione. La corretta interpretazione delle norme e delle sentenze è essenziale per evitare contenziosi e garantire la legittimità degli interventi edilizi.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è cruciale avere una solida conoscenza delle normative edilizie e delle recenti pronunce giurisprudenziali. Questo non solo per garantire una corretta gestione delle pratiche edilizie, ma anche per evitare errori che potrebbero portare a sanzioni o a contenziosi legali. La formazione continua in materia di diritto urbanistico è quindi fondamentale.
PAROLE CHIAVE
SCIA, permesso di costruire, demolizione, ricostruzione, carico urbanistico, normativa edilizia, diritto urbanistico.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 - Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.
- TAR Lombardia, sentenza n. 2757/2025.
- Consiglio di Stato, sentenze n. 8542/2025 e n. 181/2025.

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