La vicenda di cui si è occupata la Suprema Corte riguarda una lavoratrice somministrata presso l’allora INPDAP (ora confluito in INPS), in servizio dal 2005 al 2010 tramite agenzie diverse. La stessa ha chiesto il risarcimento da somministrazione illegittima, trovando l’opposizione di INPS. La Cassazione, tuttavia, ha dato torto all’Istituto.
cass-civ-sez-lavoro-ord-data-ud-08-06-2023–04-09-n.25673.pdf (87,3 KB)
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