I motivi delle assenze dei dipendenti non possono essere pubblici: lo dice il Garante per la privacy - Orizzonte Scuola Notizie

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La Riservatezza dei Motivi di Assenza dei Dipendenti: Il Provvedimento del Garante

CONTENUTO

Il Garante per la protezione dei dati personali, con il Provvedimento n. 363 del 23 giugno 2025, ha chiarito un aspetto cruciale riguardante la gestione delle assenze dei dipendenti nella pubblica amministrazione e nel settore privato. In particolare, ha stabilito che i motivi delle assenze non possono essere divulgati pubblicamente, neppure attraverso sigle o abbreviazioni. Questa decisione si basa sulla considerazione che tali informazioni costituiscono un trattamento illecito di dati personali sensibili, privo di una base giuridica adeguata e lesivo della riservatezza dei lavoratori.

Il provvedimento si inserisce nel contesto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), in particolare all’articolo 9, che vieta il trattamento di dati personali sensibili, e al principio di minimizzazione, che richiede che le informazioni raccolte siano limitate a quelle necessarie per il raggiungimento degli scopi prefissati. La legge italiana, in particolare l’articolo 10 della Legge 138/1958, stabilisce che le amministrazioni devono esporre solo gli orari di lavoro, senza alcun obbligo di comunicare le cause delle assenze.

Il Garante ha sanzionato una società che aveva reso pubbliche le cause di assenza, anche in forma sintetica, utilizzando sigle come “MAL”, “104” o “SOSP”. Questa pratica è stata ritenuta illegittima e lesiva della privacy dei dipendenti, poiché non solo espone informazioni sensibili, ma viola anche il diritto alla riservatezza garantito dal GDPR.

CONCLUSIONI

Il Provvedimento n. 363 del Garante rappresenta un importante passo avanti nella tutela della privacy dei lavoratori. La riservatezza dei motivi di assenza deve essere garantita, e le amministrazioni pubbliche e le aziende devono adeguare le loro pratiche per conformarsi a queste disposizioni. È fondamentale che i dipendenti siano consapevoli dei loro diritti e delle normative che proteggono la loro privacy.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, la conoscenza di queste normative è essenziale. Essi devono essere informati sui propri diritti riguardo alla privacy e sulla gestione delle informazioni personali. Inoltre, è importante che siano in grado di riconoscere pratiche illecite e di segnalare eventuali violazioni, contribuendo così a un ambiente di lavoro più rispettoso della riservatezza individuale.

PAROLE CHIAVE

Garante per la protezione dei dati personali, motivi di assenza, riservatezza, GDPR, trattamento illecito, dati sensibili, pubblica amministrazione.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. Provvedimento n. 363 del 23 giugno 2025 del Garante per la protezione dei dati personali.
  2. Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), art. 9.
  3. Legge 138/1958, art. 10.

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