I termini delle procedure di concorso (e di gara) sono solo ordinatori - Le Autonomie

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I TERMINI DELLE PROCEDURE DI CONCORSO E GARA: NATURA ORDINATORIA E IMPLICAZIONI

CONTENUTO

Nel contesto delle procedure di concorso pubblico e di gara d’appalto, è fondamentale comprendere la natura dei termini stabiliti. Recentemente, il Consiglio di Stato, con la sentenza Sez. III n. 7107 del 26 agosto 2025, ha chiarito che i termini fissati per tali procedure sono da considerarsi solo ordinatori. Questo significa che, sebbene siano progettati per garantire un celere svolgimento delle attività, la loro violazione non comporta automaticamente la decadenza o l’invalidità della procedura stessa.

In particolare, il Consiglio di Stato ha sottolineato che la violazione di questi termini può avere rilevanza solo in sede risarcitoria, per danno da ritardo, e non influisce sulla validità dell’intera procedura. Questa interpretazione si applica sia ai concorsi pubblici, come previsto dall’articolo 11, comma 4, del DPR 487/1984, sia alle gare d’appalto, dove i termini stabiliti nel bando servono unicamente a garantire la tempestività delle operazioni.

È importante notare che, sebbene i termini siano ordinatori, ciò non significa che possano essere ignorati. La loro osservanza è comunque auspicabile per garantire un corretto e trasparente svolgimento delle procedure, evitando possibili contenziosi o ritardi.

CONCLUSIONI

In sintesi, la recente pronuncia del Consiglio di Stato chiarisce un aspetto cruciale delle procedure di concorso e di gara: i termini sono ordinatori e la loro violazione non determina la decadenza della procedura. Tuttavia, è fondamentale che i dipendenti pubblici e i concorsisti siano consapevoli dell’importanza di rispettare tali termini per garantire l’efficienza e la correttezza delle procedure.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, questa interpretazione offre una maggiore flessibilità nella gestione delle scadenze, ma richiede anche una responsabilità maggiore nel monitorare e rispettare i termini stabiliti. È essenziale che i professionisti del settore pubblico comprendano che, sebbene la violazione dei termini non comporti automaticamente l’invalidità della procedura, essa può comunque generare problematiche legali e ritardi che potrebbero influenzare negativamente l’efficienza del servizio pubblico.

PAROLE CHIAVE

Termini ordinatori, concorsi pubblici, gare d’appalto, Consiglio di Stato, invalidità, risarcimento, DPR 487/1984.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • DPR 487/1984, art. 11, comma 4.
  • Sentenza Consiglio di Stato, Sez. III n. 7107 del 26 agosto 2025.

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