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L’Interdittiva Antimafia: Chiarimenti dalla Sentenza del Consiglio di Stato n. 5836/2025
CONTENUTO
La sentenza n. 5836 del 7 luglio 2025 del Consiglio di Stato ha fornito importanti chiarimenti riguardo all’applicazione delle misure interdittive antimafia. In particolare, il Consiglio ha stabilito che il semplice vincolo di parentela con soggetti considerati a rischio mafioso non è sufficiente per giustificare l’adozione di provvedimenti interdittivi. È necessario che questo vincolo sia accompagnato da ulteriori elementi concreti che dimostrino un’influenza reale e diretta sulla gestione o sulle scelte dell’impresa.
La giurisprudenza ha evidenziato che la mera esistenza di rapporti parentali o amicali non può giustificare l’interdittiva, a meno che non si provi una compromissione gestionale o organizzativa dell’impresa. Questo principio è fondamentale per garantire che le misure adottate non siano arbitrarie e rispettino il diritto alla libertà d’impresa, tutelando così anche gli imprenditori onesti.
Inoltre, la sentenza sottolinea l’importanza della possibilità di “bonifica” giudiziale. Le imprese hanno la possibilità di accedere a misure meno drastiche se possono dimostrare di non essere compromesse in modo irreversibile da infiltrazioni mafiose. Questo approccio mira a promuovere una collaborazione tra pubblico e privato, valorizzando le forme preventive e incentivando la legalità.
Le innovazioni legislative introdotte dal D.Lgs. n. 159/2011 e dalla Legge n. 161/2017 hanno ulteriormente rafforzato questo orientamento, prevedendo misure preventive che consentono di affrontare il fenomeno mafioso in modo più articolato e meno punitivo.
CONCLUSIONI
La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un passo avanti nella lotta contro le infiltrazioni mafiose, stabilendo criteri più rigorosi per l’adozione di provvedimenti interdittivi. È fondamentale che le autorità competenti valutino con attenzione i casi, evitando di basarsi esclusivamente su legami familiari o amicali, ma richiedendo prove concrete di compromissione.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, questa sentenza evidenzia l’importanza di una formazione adeguata sulle normative antimafia e sui criteri di valutazione delle misure interdittive. È essenziale che gli operatori del settore pubblico comprendano le implicazioni legali e pratiche delle loro decisioni, garantendo un’applicazione giusta e proporzionata delle norme.
PAROLE CHIAVE
Interdittiva antimafia, Consiglio di Stato, vincolo di parentela, bonifica giudiziale, libertà d’impresa, D.Lgs. n. 159/2011, Legge n. 161/2017.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (Codice antimafia), art. 34-bis
- Legge n. 161/2017 (misure preventive)

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