Il PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ applicato alla disciplina degli orari dei giochi con vincita in denaro

Riporto un passaggio di una sentenza del Consiglio di Stato. La decisione riguarda il potere sindacale di regolare gli orari del funzionamento dei giochi con vincite in denaro - sentenza CdS n. 8240/2022

… Come noto, il principio di proporzionalità impone all’amministrazione di adottare un provvedimento non eccedente quanto è opportuno e necessario per conseguire lo scopo prefissato; definito lo scopo avuto di mira, il principio di proporzionalità è rispettato se la scelta concreta dell’amministrazione è in potenza capace di conseguire l’obiettivo (idoneità del mezzo) e rappresenta il minor sacrificio possibile per gli interessi privati attinti (stretta necessità), tale, comunque, da poter essere sostenuto dal destinatario (adeguatezza). Nella specie, la limitazione oraria mira a contrastare il fenomeno della ludopatia inteso come disturbo psichico che spinge l’individuo a concentrare ogni suo interesse sul gioco, in maniera ossessiva e compulsiva, con ovvie ricadute sul piano della vita familiare e professionale, oltre che con innegabile dispersione del patrimonio personale. E’ quindi da ritenere proporzionata la scelta del Comune poiché in potenza capace di conseguire l’obiettivo prefissato. L’ordinanza, in definitiva, non sconta alcun deficit istruttorio, partecipativo e motivazionale.

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La questione non si pone quindi sul “se” il potere esiste ma sul “come” esso viene esercitato. La norma attribuisce il potere per una causa (l’interesse pubblico specifico); questo interesse è modellato dagli elementi del potere, definiti dalla norma (oggetto, soggetto e fine). Il fine ultimo emerge dalla definizione causale del potere il quale affiora dall’indicazione di tutti i suoi elementi, per come sono riflessi nel provvedimento e, soprattutto, nei suoi presupposti di esercizio, nel modo in cui la norma li dispone, dirigendoli verso un fine specifico.

Non è un caso che l’art. 1 della legge n. 241 del 1990 dispone che l’amministrazione persegue i fini determinati dalla legge che, in questo caso, affida al Sindaco un potere regolatorio, volto all’adozione di determinazioni funzionali ad esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica.