Il rapporto dipendenti – amministratori nelle società pubbliche non si valuta solo numericamente - NeoPA Il rapporto dipendenti – amministratori nelle società pubbliche non si valuta solo numericamente - NeoPA
Il Rapporto Dipendenti-Amministratori nelle Società Pubbliche: Un’Analisi Approfondita
CONTENUTO
Il rapporto tra il numero di dipendenti e quello degli amministratori nelle società pubbliche è un tema di crescente rilevanza, soprattutto alla luce delle recenti deliberazioni della Corte dei Conti. In particolare, la deliberazione n. 157/2025/PASP offre spunti significativi per comprendere come questo rapporto non debba essere valutato esclusivamente in termini numerici, ma anche in relazione alla funzionalità e all’efficienza gestionale delle società partecipate.
Secondo l’art. 20, comma 2, lett. b), del Testo Unico in materia di Società Partecipate (TUSP), la presenza di un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti può essere considerata un indicatore di inefficienza gestionale, ma solo se gli amministratori percepiscono compensi. Questo aspetto è cruciale: se gli amministratori non ricevono compensi, la semplice sproporzione numerica non è sufficiente per concludere a una gestione inefficiente.
La Corte dei Conti, con la sua deliberazione, sottolinea l’importanza di garantire la piena operatività ed effettività delle funzioni delle società partecipate, in linea con il principio costituzionale del buon andamento, sancito dall’art. 97 della Costituzione. Questo principio richiede che le pubbliche amministrazioni operino in modo efficiente, economico e trasparente, evitando sprechi e garantendo un servizio di qualità ai cittadini.
Inoltre, la deliberazione evidenzia che la valutazione dell’efficienza gestionale deve considerare anche altri fattori, come la complessità delle attività svolte, il contesto economico e le specifiche esigenze delle società partecipate. Pertanto, un’analisi superficiale basata solo su numeri può portare a conclusioni errate.
CONCLUSIONI
In sintesi, il rapporto tra dipendenti e amministratori nelle società pubbliche non può essere ridotto a una mera questione numerica. È fondamentale considerare il contesto e le modalità di compenso degli amministratori per valutare realmente l’efficienza gestionale. La Corte dei Conti invita a un’analisi più approfondita e contestualizzata, in linea con i principi di buon andamento e trasparenza.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è essenziale comprendere che la gestione delle società partecipate richiede competenze specifiche e una visione strategica. La consapevolezza delle normative e delle deliberazioni della Corte dei Conti può rappresentare un vantaggio competitivo nei concorsi pubblici e nella carriera all’interno della pubblica amministrazione. Essere informati su questi aspetti permette di contribuire attivamente a una gestione più efficiente e responsabile delle risorse pubbliche.
PAROLE CHIAVE
Società pubbliche, rapporto dipendenti-amministratori, Corte dei Conti, inefficienza gestionale, Testo Unico in materia di Società Partecipate, buon andamento, pubblica amministrazione.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- Costituzione della Repubblica Italiana, art. 97
- Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 175 (Testo Unico in materia di Società Partecipate)
- Deliberazione n. 157/2025/PASP della Corte dei Conti.
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