IMU su aree edificabili: la Cassazione esclude l’obbligo dichiarativo in caso di variante urbanistica comunale - NeoPA IMU su aree edificabili: la Cassazione esclude l’obbligo dichiarativo in caso di variante urbanistica comunale - NeoPA
L’OBBLIGO DI DICHIARAZIONE IMU: LA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE N. 26921/2025
CONTENUTO
La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 26921/2025 ha sollevato un importante dibattito riguardo all’obbligo di presentazione della dichiarazione IMU (Imposta Municipale Unica) in caso di trasformazione di un terreno agricolo in area edificabile a seguito di una variante urbanistica comunale. Secondo la Corte, non è necessario che il contribuente presenti una dichiarazione IMU in tali circostanze, poiché il presupposto impositivo è già noto all’ente locale.
La Corte ha sottolineato che gli atti urbanistici, come il Piano Regolatore Generale (PRG) e il Piano di Governo del Territorio (PGT), sono soggetti a pubblicità legale. Questo significa che tali atti sono accessibili al pubblico e, di conseguenza, l’ente locale è già a conoscenza della variazione di destinazione d’uso del terreno. In base all’art. 13, comma 12-ter, del decreto-legge 201/2011 e all’art. 1, comma 769, della legge 160/2019, il Comune ha la facoltà di richiedere il pagamento dell’IMU arretrata, nei limiti della decadenza, senza che il contribuente debba presentare una dichiarazione.
Tuttavia, la Corte ha anche evidenziato l’importanza della dichiarazione IMU per la comunicazione della base imponibile. In questo contesto, il principio di leale collaborazione, sancito dall’art. 10, comma 1, della legge 212/2000, assume un ruolo fondamentale. Questo principio implica che il contribuente e l’ente locale devono cooperare per garantire una corretta applicazione della normativa fiscale.
CONCLUSIONI
La sentenza n. 26921/2025 della Corte di Cassazione rappresenta un importante chiarimento in materia di obbligo di dichiarazione IMU. Essa stabilisce che, in caso di variazione della destinazione d’uso di un terreno agricolo a seguito di atti urbanistici, il contribuente non è tenuto a presentare una dichiarazione, poiché l’ente locale è già informato della situazione. Tuttavia, la dichiarazione rimane un elemento cruciale per la comunicazione della base imponibile.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, questa sentenza offre spunti di riflessione sulla gestione delle pratiche fiscali e urbanistiche. È fondamentale comprendere il funzionamento della normativa IMU e il ruolo degli atti urbanistici nella determinazione del presupposto impositivo. Inoltre, la conoscenza del principio di leale collaborazione può migliorare l’interazione tra cittadini e amministrazione, favorendo una gestione più efficiente delle risorse pubbliche.
PAROLE CHIAVE
IMU, dichiarazione, Corte di Cassazione, sentenza n. 26921/2025, variazione urbanistica, leale collaborazione, ente locale, presupposto impositivo.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- Decreto-legge 201/2011, art. 13, comma 12-ter
- Legge 160/2019, art. 1, comma 769
- Legge 212/2000, art. 10, comma 1

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