Un dipendente pubblico presta servizio presso il Comune A, con contratto a T.I. part-time al 50% (18 ore/sett.), inoltre, lo stesso dipendente presta servizio con la formula prevista dall’art. 92 del TUEL presso il Comune B per ulteriori 18 ore/sett. con contratto a T.D. fino al 31/12/2024.
In data 10/05/2024, il dipendente si aggiudica una selezione in qualità di esperto junior (FT-tecnico) nell’ambito degli interventi PNRR, con il Comune C, il contratto proposto è di tipo autonomo, molto probabilmente con p. IVA, retribuzione giornaliera 150,00 euro oltre Iva e oneri.
Alla luce della nota prot. n. 37323761 del 09/12/2021 “Appunto al Capo Dipartimento”, in cui si afferma “…la compatibilità di tali incarichi per i dipendenti pubblici impiegati a tempo pieno appare difficilmente riscontrabile, ponendo nei fatti elementi ostativi non facilmente superabili in una valutazione comunque rimessa alla responsabilità dell’amministrazione che accorda il nulla osta”, il dipendente, può stipulare un contratto di lavoro autonomo anche a p. Iva con il Comune C? Tenendo presente che gli orari di lavoro presso il Comune C (in qualità di esperto PNRR) non vanno in conflitto e non si sovrappongono con gli orari di lavoro prestati presso i Comuni A e B.
Chiedo inoltre se sia necessario ottenere espressa autorizzazione dagli Enti nella quale viene prestato servizio attualmente A e B.
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:
La questione sollevata riguarda la compatibilità di incarichi pubblici e privati per i dipendenti della pubblica amministrazione, in particolare per coloro che sono già impiegati in più di un ente. La normativa di riferimento principale in questo contesto è il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), D.Lgs. 267/2000, e le disposizioni relative al pubblico impiego contenute nel D.Lgs. 165/2001, oltre alle specifiche indicazioni fornite da documenti interpretativi come la nota prot. n. 37323761 del 09/12/2021.
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Teoria generale del diritto: La normativa italiana stabilisce dei principi di incompatibilità e cumulo di incarichi per i dipendenti pubblici, al fine di prevenire conflitti di interesse e garantire l’impegno del dipendente verso le proprie responsabilità. La compatibilità di un ulteriore incarico deve essere valutata in base a criteri quali l’orario di lavoro, la natura delle attività svolte e l’eventuale conflitto di interessi.
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Norme relative alla teoria:
- Art. 53 del D.Lgs. 165/2001: Stabilisce i limiti generali per l’assunzione di incarichi esterni da parte dei dipendenti pubblici, prevedendo la necessità di autorizzazione da parte dell’amministrazione di appartenenza.
- Art. 92 del TUEL: Regola le modalità di conferimento di incarichi a tempo determinato all’interno degli enti locali.
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Esempi concreti: Un dipendente pubblico che lavora part-time al 50% per un Comune e contemporaneamente detiene un incarico a tempo determinato in un altro Comune, desidera assumere un ulteriore incarico come esperto autonomo per un terzo Comune. La valutazione della compatibilità di questo ulteriore incarico dovrà tenere conto della non sovrapposizione degli orari di lavoro e dell’assenza di conflitti di interesse.
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Conclusione sintetica: Alla luce delle normative citate e della nota prot. n. 37323761 del 09/12/2021, il dipendente può stipulare un contratto di lavoro autonomo con il Comune C, a condizione che non vi sia sovrapposizione degli orari di lavoro e che venga ottenuta l’autorizzazione dagli enti per i quali presta già servizio (Comuni A e B). Questa autorizzazione è necessaria per assicurare la conformità con i principi di incompatibilità e cumulo di incarichi previsti dalla legge.
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Bibliografia e link utili:
- Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), D.Lgs. 267/2000: Link al TUEL
- D.Lgs. 165/2001, Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche: Link al D.Lgs. 165/2001