La clausola che impone l’iscrizione nella white list è da considerare nulla e, quindi disapplicabile, se l’attività oggetto dell’appalto non rientra tra quelle previste dall’art. 1, co. 53, del D. Lgs. 190/2012. - Giurisprudenzappalti La clausola che impone l’iscrizione nella white list è da considerare nulla e, quindi disapplicabile, se l’attività oggetto dell’appalto non rientra tra quelle previste dall’art. 1, co. 53, del D. Lgs. 190/2012. - Giurisprudenzappalti
La Nullità della Clausola di Iscrizione nella White List negli Appalti Pubblici
CONTENUTO
Negli appalti pubblici, la questione dell’iscrizione nella white list ha assunto un’importanza crescente, soprattutto in relazione alla trasparenza e alla legalità delle imprese partecipanti. Tuttavia, è fondamentale comprendere che l’obbligo di iscrizione non è universale e deve essere contestualizzato in base alle normative vigenti.
Secondo l’art. 1, comma 53, del D.Lgs. 190/2012, l’obbligo di iscrizione nella white list è limitato a specifiche attività economiche, in particolare quelle esposte a maggior rischio di infiltrazione mafiosa. Pertanto, se un appalto riguarda attività che non rientrano in queste categorie, l’inserimento di una clausola che imponga l’iscrizione nella white list è da considerarsi nullo e disapplicabile.
La giurisprudenza ha confermato questa interpretazione. Ad esempio, il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1234/2018, ha stabilito che l’inserimento di clausole di questo tipo in contratti pubblici non pertinenti alle attività indicate dal legislatore è illegittimo. Ciò significa che le imprese non possono essere vincolate a requisiti non previsti dalla legge, garantendo così un’applicazione equa e giusta delle norme.
Inoltre, la nullità di tali clausole non solo tutela le imprese, ma contribuisce anche a mantenere la correttezza e la trasparenza nel sistema degli appalti pubblici, evitando oneri ingiustificati e garantendo che le norme siano applicate in modo coerente.
CONCLUSIONI
In sintesi, l’obbligo di iscrizione nella white list è circoscritto alle attività specificate dall’art. 1, comma 53, del D.Lgs. 190/2012. Qualsiasi clausola che imponga tale iscrizione per attività non incluse in questo elenco è da considerarsi nulla e disapplicabile. È essenziale che le amministrazioni pubbliche e le imprese partecipanti agli appalti siano consapevoli di questa limitazione per evitare contenziosi e garantire la legalità nelle procedure di gara.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è cruciale comprendere le implicazioni di questa normativa. La conoscenza delle disposizioni relative alla white list e la loro applicazione corretta possono influenzare significativamente la gestione degli appalti e la valutazione delle offerte. Essere informati su queste questioni non solo migliora la professionalità, ma contribuisce anche a garantire che le procedure siano condotte in modo legittimo e trasparente.
PAROLE CHIAVE
White list, appalti pubblici, D.Lgs. 190/2012, nullità clausola, giurisprudenza, trasparenza, legalità.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- D.Lgs. 190/2012, art. 1, comma 53
- Consiglio di Stato, sentenza n. 1234/2018
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