La parità di genere si può “prendere in prestito”? Avvalimento e certificazione negli appalti pubblici - LavoriPubblici

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Avvalimento Premiale per la Certificazione di Parità di Genere negli Appalti Pubblici

CONTENUTO

Il Consiglio di Stato ha recentemente chiarito la possibilità di utilizzare l’avvalimento premiale per la certificazione di parità di genere negli appalti pubblici. Questa innovazione consente a un’impresa che non possiede la certificazione di “prendere in prestito” tale requisito da un’altra impresa, a condizione che il contratto di avvalimento rispetti le disposizioni del Codice degli Appalti, in particolare l’articolo 104, e che le risorse necessarie siano concretamente individuate.

La certificazione di parità di genere è stata introdotta dall’articolo 46-bis del Codice delle pari opportunità (D.Lgs. 198/2006) con la Legge n.162/2021 e diventa obbligatoria per le imprese che partecipano a gare pubbliche dal 2022. Per ottenere la certificazione, le imprese devono raggiungere un punteggio minimo del 60% su specifici indicatori, che valutano l’adozione di politiche aziendali volte a garantire la parità di genere.

L’introduzione dell’avvalimento premiale rappresenta un’opportunità significativa per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), poiché amplia la base dei concorrenti e consente di migliorare il punteggio in gara senza sostituire requisiti essenziali. Questo meccanismo non solo facilita l’accesso delle PMI agli appalti pubblici, ma promuove anche una cultura aziendale più inclusiva e attenta alla parità di genere.

In aggiunta, le PMI possono beneficiare di contributi a fondo perduto fino a €800.000 per ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022. Questi fondi possono essere utilizzati per consulenze, formazione e audit, con scadenza entro ottobre 2025. La certificazione non è solo un obbligo normativo, ma rappresenta anche un vantaggio competitivo nelle gare pubbliche.

CONCLUSIONI

L’ammissione dell’avvalimento premiale per la certificazione di parità di genere negli appalti pubblici segna un passo importante verso una maggiore inclusività nel mondo del lavoro. Le imprese, in particolare le PMI, hanno ora l’opportunità di accedere a risorse e supporto per migliorare le loro pratiche aziendali e, di conseguenza, la loro competitività nelle gare pubbliche.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, la comprensione di queste nuove disposizioni è fondamentale. Essi devono essere in grado di valutare le offerte in modo equo, tenendo conto dell’avvalimento premiale e della certificazione di parità di genere. Inoltre, la consapevolezza delle opportunità di finanziamento disponibili per le PMI può influenzare le decisioni di acquisto e le strategie di approvvigionamento pubblico.

PAROLE CHIAVE

Avvalimento premiale, certificazione di parità di genere, appalti pubblici, PMI, Codice delle pari opportunità, contributi a fondo perduto.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • D.Lgs. 11 aprile 2006 n.198 (Codice delle pari opportunità), art.46-bis
  • Legge n.162/2021
  • Codice dei contratti pubblici (D.Lgs.50/2016), art.104
  • DPCM 29 aprile 2022 sui criteri della certificazione di parità di genere.

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