In ambito di diritto amministrativo e contabilità pubblica, si pone il seguente dubbio: è legittimo riconoscere oggi un importo economico collegato a una scelta discrezionale che l’amministrazione avrebbe dovuto compiere negli anni precedenti ma che, di fatto, non è stata deliberata?
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:
In ambito di diritto amministrativo e contabilità pubblica, la questione della legittimità del riconoscimento di importi economici collegati a decisioni discrezionali non adottate in tempo utile e la loro eventuale retroattività solleva diverse problematiche giuridiche. Esaminiamo i punti sollevati:
-
Principio di irretroattività degli atti amministrativi: Il principio generale è che gli atti amministrativi hanno effetto dal momento della loro adozione e non retroattivamente, a meno che una norma espressa non preveda diversamente. Questo principio è radicato nella necessità di garantire certezza del diritto e affidamento dei cittadini nei confronti dell’azione amministrativa. La retroattività è ammessa solo in casi eccezionali e ben definiti dalla legge, come per esempio, in materia di sanzioni amministrative quando la retroattività opera a favore dell’interessato (principio di retroattività della legge più mite).
-
Aspetti contabili e vincoli di bilancio: La contabilità pubblica è regolata da principi di annualità e universalità, che implicano che le spese e le entrate sono previste e gestite su base annuale. L’impegno di risorse per decisioni non assunte in anni precedenti potrebbe entrare in conflitto con questi principi, in particolare con il principio di competenza finanziaria, che prevede che le spese e le entrate siano imputate all’esercizio di riferimento. La legge di contabilità e finanza pubblica (D.Lgs. 118/2011 e s.m.i.) e il principio di armonizzazione contabile (D.Lgs. 126/2014) pongono specifici vincoli in questo senso.
-
Tutela dell’affidamento e responsabilità amministrativa: La decisione di riconoscere importi economici retroattivi può sollevare questioni di responsabilità amministrativa, in particolare se tale decisione comporta un danno erariale. La Corte dei conti ha la competenza di valutare la legittimità delle azioni amministrative sotto il profilo della gestione delle risorse pubbliche. La tutela dell’affidamento gioca un ruolo cruciale: se l’amministrazione ha creato un legittimo affidamento circa l’attribuzione di un determinato vantaggio economico, la sua negazione o ritardo ingiustificato potrebbe essere valutato in termini di responsabilità.
Esempio concreto: Un’amministrazione che decide di riconoscere bonus o incentivi economici non previsti in bilancio per anni precedenti, senza una base legale che esplicitamente lo consenta, potrebbe violare i principi di buona gestione delle finanze pubbliche e di legalità dell’azione amministrativa, esponendosi a rischi di contenzioso e di responsabilità erariale.
Conclusione sintetica: La retroattività degli atti amministrativi con effetti economici è generalmente contraria ai principi di diritto amministrativo e di contabilità pubblica, a meno che non sia espressamente prevista e giustificata da norme di legge. La gestione delle finanze pubbliche richiede prudenza e rispetto dei principi di annualità, competenza finanziaria e legalità.
Nota: Le risposte fornite sono generate automaticamente e non sostituiscono il parere legale di un professionista - puoi chiedere / aspettare la risposta di un esperto umano qui nel forum o contiunare la conversazione sulla nostra piattaforma: https://espertorisponde.omniavis.it/ . Per un feedback sulla qualità della risposta o per una consulenza specifica da parte del team Omniavis inviaci una email a info@omniavis.it
Bibliografia e link utili:
- D.Lgs. 118/2011 e s.m.i. (Gazzetta Ufficiale