Lesione dell’affidamento incolpevole e buona fede

Lesione dell’Affidamento Incolpevole e Buona Fede negli Appalti Pubblici

CONTENUTO

La lesione dell’affidamento incolpevole e il principio di buona fede sono due concetti chiave nella disciplina degli appalti pubblici, essenziali per garantire un corretto funzionamento delle procedure e la tutela degli operatori economici. Questi principi sono sanciti da normative specifiche e supportati da una solida giurisprudenza.

Lesione dell’Affidamento Incolpevole

Il principio di affidamento incolpevole è disciplinato dall’Articolo 5 del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36, che stabilisce le condizioni in cui un operatore economico può ritenere di aver subito un danno a causa di un’aggiudicazione annullata. In particolare:

  • Comma 3 e 4: L’affidamento non è considerato incolpevole se l’illegittimità dell’aggiudicazione è facilmente rilevabile. Inoltre, il danno è limitato ai pregiudizi economici provati e derivanti da comportamenti scorretti[1].

La giurisprudenza, in particolare le sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato (n. 5 del 2018 e nn. 19 e 20 del 2021), ha ulteriormente chiarito e rafforzato la protezione dell’affidamento incolpevole, stabilendo che la tutela deve essere garantita anche in presenza di comportamenti non diligenti da parte dei concorrenti[1].

Buona Fede

Il principio di buona fede è regolato dall’Articolo 1375 del Codice Civile, che impone alle parti di comportarsi secondo buona fede durante l’esecuzione del contratto. Questo articolo sottolinea che:

  • La mancata rivelazione di circostanze rilevanti da parte di una delle parti può costituire violazione del dovere di buona fede[4].

La giurisprudenza ha ampliato il concetto di buona fede, evidenziando che essa implica un dovere di solidarietà e la necessità di salvaguardare gli interessi altrui, senza comportare sacrifici eccessivi[3].

Relazione tra Affidamento e Buona Fede

Il principio di tutela dell’affidamento funge da limite al potere amministrativo e si applica sia ai diritti soggettivi che agli interessi legittimi. La buona fede, da parte sua, deve essere rispettata da tutte le parti coinvolte, incluse le stazioni appaltanti. La violazione di questo principio può portare a una lesione dell’affidamento, come stabilito nell’articolo 5 del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36[1].

CONCLUSIONI

In sintesi, la lesione dell’affidamento incolpevole e il principio di buona fede sono interconnessi e fondamentali per la regolamentazione degli appalti pubblici. Questi principi non solo tutelano gli operatori economici, ma garantiscono anche la correttezza e la trasparenza delle procedure di aggiudicazione.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, comprendere questi principi è cruciale. Essi devono garantire che le procedure di appalto siano condotte in modo trasparente e conforme alla legge, rispettando i diritti degli operatori economici. La consapevolezza di questi principi può anche influenzare le decisioni quotidiane e le strategie di gestione dei contratti pubblici.

PAROLE CHIAVE

Affidamento incolpevole, buona fede, appalti pubblici, diritto amministrativo, tutela degli operatori economici.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36 - Codice degli Appalti.
  2. Codice Civile, Art. 1375 - Esecuzione di buona fede nei contratti.
  3. Sentenze del Consiglio di Stato, Adunanza plenaria, n. 5 del 2018, nn. 19 e 20 del 2021.

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