L'intelligenza artificiale arriva in Parlamento, quali sono e a cosa servono i primi tre prototipi che guideranno il cambiamento | Wired Italia

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L’Intelligenza Artificiale in Parlamento: Un Nuovo Strumento per la Legislazione

CONTENUTO

L’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) nel processo legislativo italiano rappresenta un passo significativo verso l’innovazione nella pubblica amministrazione. Tre prototipi, denominati Norme, Depuchat e Mse (Macchina scrittura emendamenti), sono stati sviluppati per assistere i membri del Parlamento nella redazione di leggi ed emendamenti. Questi strumenti mirano a velocizzare la ricerca normativa e a semplificare la modifica dei testi legislativi, rendendo il lavoro dei deputati e senatori più efficiente.

Mse, in particolare, è stato progettato dal Consorzio Alma Human AI e si distingue per la sua capacità di accedere alle fonti interne della Camera dei Deputati. Questo chatbot non solo facilita la costruzione di emendamenti, ma offre anche un supporto prezioso nella navigazione delle normative esistenti. L’obiettivo principale di questi strumenti è quello di supportare l’attività parlamentare, senza sostituirla, riducendo al contempo i rischi associati all’uso dell’IA, come le cosiddette “allucinazioni”, ovvero la generazione di informazioni errate o fuorvianti da parte dei sistemi di intelligenza artificiale.

L’implementazione di tali tecnologie si inserisce in un contesto più ampio di digitalizzazione della pubblica amministrazione, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che mira a modernizzare i servizi pubblici e a migliorare l’efficienza burocratica.

CONCLUSIONI

L’adozione dell’intelligenza artificiale in Parlamento segna un’importante evoluzione nel modo in cui vengono redatte le leggi in Italia. Sebbene l’IA possa offrire vantaggi significativi in termini di efficienza e rapidità, è fondamentale che il suo utilizzo sia accompagnato da un attento monitoraggio e da protocolli di sicurezza per evitare errori e malintesi. La tecnologia deve rimanere uno strumento al servizio dell’uomo, piuttosto che un sostituto del lavoro umano.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, l’introduzione di questi strumenti di IA rappresenta una nuova opportunità di apprendimento e adattamento. È essenziale che i futuri funzionari pubblici comprendano come interagire con queste tecnologie e come utilizzarle per migliorare la propria efficienza lavorativa. Inoltre, la conoscenza delle normative relative all’uso dell’IA nella pubblica amministrazione diventa cruciale per garantire un utilizzo etico e responsabile di tali strumenti.

PAROLE CHIAVE

Intelligenza Artificiale, Parlamento, Norme, Depuchat, Mse, Pubblica Amministrazione, Emendamenti, Digitalizzazione, PNRR.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
  2. Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’Amministrazione Digitale.
  3. Linee guida dell’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) sull’uso dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione.
  4. Normativa europea sull’IA e sulla protezione dei dati (GDPR).

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