Maturazione buoni pasto

Buonasera,
col nuovo CCNL il buono pasto per essere maturato devono essere svolte almeno 6h di lavoro, dopo di che deve essere fatta una pausa di almeno 30 min? Ma dopo la pausa, la prestazione di lavoro deve essere ripresa?
Nell’arco della giornata devono essere fatte in tutto un tot di ore? minimo 7 h 12? o altro ? Dipende dalla regolamentazione che si da l’ente?
Grazie

Buonasera Tania,

premesso che in materia di pubblico impiego si sommano una serie di fonti , alcune di natura pubblicistica altre privatistica; considerato che tra queste ultime rientrano oltre al CCNL, CCDI e contratto individuale anche i regolamenti di organizzazione e degli uffici dei singoli enti, oltre che circolari interne, di seguito rispondo in modo puntuale alle sue domande .

  1. Dopo le 6 ore ovviamente la prestazione lavorativa deve essere ripresa (ad esempio per un’ ora dopo l’ interruzione), al fine della maturazione del buono pasto.

  2. Normalmente deve essere raggiunto un monte orario ( ad esempio 7 e 12 , su 5 giornate lavorative), fatte salve svariate forme di elasticità variabili da ente ad ente.

Dunque, la regolamentazione cambia da PA a PA ed è frutto di preventiva consultazione con i sindacati, muta tra smart workers e lavoratori ordinari, può essere soggetta ad una maggiore o minore elasticità, anche in funzione delle dimensioni dell’ente, della tipologia di mansioni da svolgere, ecc

Spero di avere fugato i dubbi.

Simona

Buongiorno, mi aggancio per chiedere come va interpretato il recente parere Aran del 16.1.2023: significa che quando i dipendenti pubblici (come me) hanno lavorato da casa durante il periodo di chiusura per Covid19 avevano diritto ai buoni pasto?
parere aran sui buoni pasto 16.1.2023.pdf (268,9 KB)

Buongiorno Roberta,

non ritengo che dallo Smart straordinario possa derivare il diritto alla maturazione dei buoni pasto.

Leggendo approfonditamente il parere da te allegato, infatti, se ne deduce che solo nel caso di lavoro da remoto (telelavoro, per interderci) discende tale diritto, comportando quest’ultimo precisi vincoli di tempo e di orario, a differenza dello smart working (anche ordinario) che è legato ad un’ottica di risultato.

Saluti

Simona

Grazie! Il dubbio mi è sorto perché al tempo del Covid ho firmato un contratto per “lavoro agile” ma con l’obbligo di lavorare negli stessi orari d’ufficio (e di essere reperibile negli stessi orari) quindi lo ho sempre inteso come un telelavoro. Farò domanda al mio Ente… vediamo che succede. Saluti

Dubito in una risposta positiva , ma sono molto curiosa di sapere cosa le risponderanno dal personale.
Ci tenga aggiornati

Simona

Sono curiosa anch’io e vediamo se mi rispondo soprattutto.