Salve sono funzionario di 3 area di un ente pubblico non economico. Vorrei cambiare ente e tuttavia non riesco a comprendere a quali condizioni non sia più necessario il nulla osta in uscita.
L’articolo 30 TUPI prevede a tal fine, in aggiunta ai 3 anni dall’ assunzione, che il dipendente non rivesta una posizione dichiarata motivatamente infungibile e che non si determini, a seguito della mobilità, una carenza di organico superiore al 20%.
Per ciò che concerne la infungibilità della posizione, e venendo al mio caso specifico, sono un funzionario addetto come tanti altri a certe lavorazioni. Orbene, se il requisito deve intendersi restrittivamente, ogni lavoratore è infungibile; correlativamente, se questo è inteso nel senso di favorire la mobilità, allora sarebbero infungibili solo posizioni ricoperte da capi ufficio e simili.
Detto ciò, francamente, quando è sopravvenuta la novella, io avevo inteso che tale dichiarazione dovesse essere resa preventivamente dalle singole amministrazioni, magari nel PIAO, nel senso che venisse stabilito che gli addetti a certi processi dovessero ritenersi assoggettati a nulla osta per via della posizione rivestita. In tal caso, la modifica normativa avrebbe avuto un contenuto realmente innovativo giacché, diversamente opinando, si sarebbe replicato il consueto modus operandi, che vede il dipendente chiedere alla propria amministrazione e questa rispondere che il dipendente abbisogna di nulla osta e che nel caso di specie lo stesso non può essere rilasciato adducendo motivazioni generiche.
Per ciò che riguarda la soglia del 20% di carenza di organico, vorrei sapere come si calcola e su quale base. Si parla di profilo professionale…ma cosa deve intendersi? L’area di appartenenza (area C, D, 2 o 3 area)? E su quale base? La sede di ufficio del dipendente, l’aggregato provinciale/regionale di appartenenza della sede di servizio o a livello nazionale?
Spero di essere stato chiaro nell’ esposizione e ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
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