Non incorre nel divieto di “gold plating” l’obbligo del CIG pure per gli appalti esclusi (in particolare i servizi legali)

L’OBBLIGO DEL CIG NEGLI APPALTI ESCLUSI: UN’ANALISI DELLA LEGITTIMITÀ

CONTENUTO

Negli ultimi anni, il tema del Codice Identificativo Gara (CIG) ha suscitato un acceso dibattito tra gli operatori del settore pubblico, in particolare riguardo alla sua applicazione anche per gli appalti esclusi, come nel caso dei servizi legali. La questione centrale è se tale obbligo possa violare il principio del “gold plating”, che impedisce l’introduzione di requisiti nazionali più restrittivi rispetto a quelli stabiliti dalle normative europee.

Il CIG è un codice alfanumerico che identifica in modo univoco ogni procedura di gara, ed è previsto dall’art. 29 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50, noto come Codice dei Contratti Pubblici. La sua introduzione ha come obiettivo principale quello di garantire la trasparenza e la tracciabilità delle spese pubbliche.

Recentemente, la Corte dei Conti ha confermato la legittimità dell’obbligo di CIG anche per gli appalti esclusi, affermando che tale obbligo non incorre nel divieto di “gold plating”. In particolare, la Corte ha sottolineato che l’applicazione del CIG per i servizi legali non comporta l’aggiunta di requisiti eccessivi rispetto a quelli previsti dalla normativa europea, ma si inserisce piuttosto in un contesto di maggiore trasparenza e controllo.

Il “gold plating” si riferisce all’aggiunta di requisiti nazionali che superano le disposizioni europee, creando un onere burocratico eccessivo per le amministrazioni e gli operatori economici. Tuttavia, nel caso del CIG, l’obbligo non sembra costituire una restrizione aggiuntiva, ma piuttosto un elemento di semplificazione e razionalizzazione delle procedure di gara.

CONCLUSIONI

In sintesi, l’obbligo del CIG per gli appalti esclusi, come i servizi legali, è stato ritenuto legittimo dalla Corte dei Conti e non viola il principio del “gold plating”. Questo rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere l’importanza del CIG e il suo ruolo nella gestione degli appalti. La consapevolezza di queste normative non solo facilita il lavoro quotidiano, ma è anche un elemento chiave per garantire la conformità alle leggi vigenti e per evitare sanzioni. Inoltre, la conoscenza del CIG e delle sue implicazioni può rappresentare un vantaggio competitivo nei concorsi pubblici, dove la preparazione su temi di trasparenza e legalità è sempre più valorizzata.

PAROLE CHIAVE

CIG, Codice Identificativo Gara, appalti esclusi, gold plating, Corte dei Conti, trasparenza, servizi legali, normativa europea.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei Contratti Pubblici)
  • Deliberazione della Corte dei Conti (riferimenti specifici da inserire in base alla fonte consultata)

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