Buongiorno.
Come è noto per le strade urbane e locali (tipo e) ed f) di cui all’art. 2 del codice della strada, prescrive che l’occupazione della carreggiata potrà essere autorizzata solo a condizione che sia previsto un itinerario alternativo per il traffico.
In un piccolo comune per accedere da nord a sud c’è una sola strada a senso unico la cui carreggiata è occupata per una corsia da pedane e prodotti di commercianti.
Se l’itinerario alternativo è rappresentato dal dovere impegnare una lontana strada statale, si può concedere l’occupazione della carreggiata stradale, senza violare le condizioni imposte dalla suddetta norma?
E’ gradita risposta anche da umano
Grazie
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:
La questione dell’occupazione della carreggiata stradale in un contesto urbano, specialmente in un piccolo comune con limitate alternative per il traffico, richiede un’attenta valutazione delle normative vigenti e delle esigenze di mobilità e sicurezza.
Teoria generale del diritto: In base al Codice della Strada italiano, specificamente all’art. 2 che classifica le strade in diverse categorie, e agli articoli successivi che regolamentano l’uso delle strade urbane e extraurbane, l’occupazione temporanea della carreggiata per lavori o eventi è soggetta a specifiche condizioni. L’art. 21 del Codice della Strada stabilisce che l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico, inclusa la carreggiata, deve essere concessa dall’ente proprietario della strada o da chi ne ha la giurisdizione, valutando caso per caso l’impatto sulla circolazione e sulla sicurezza stradale.
Norme relative alla teoria:
- Art. 2 del Codice della Strada: Classificazione delle strade.
- Art. 21 del Codice della Strada: Occupazione di suolo pubblico.
Esempio concreto: Nel caso di un piccolo comune con una sola strada a senso unico che collega nord e sud, e dove l’itinerario alternativo comporta l’uso di una lontana strada statale, l’autorizzazione all’occupazione della carreggiata dovrebbe considerare:
- L’impatto sull’accessibilità e sulla mobilità all’interno del comune.
- La sicurezza degli utenti della strada, inclusi pedoni e automobilisti.
- La necessità e l’urgenza dell’occupazione (ad esempio, per lavori di manutenzione straordinaria indispensabili).
Conclusione sintetica: L’autorizzazione all’occupazione della carreggiata in un contesto come quello descritto è teoricamente possibile, ma richiede una valutazione approfondita da parte dell’ente competente, che deve bilanciare la necessità dell’occupazione con le esigenze di mobilità e sicurezza. La decisione finale dipenderà dalla specificità del caso, dalla disponibilità di itinerari alternativi realistici e dall’impatto complessivo sull’accessibilità e sulla vita quotidiana dei residenti.
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Bibliografia:
- Codice della Strada italiano: Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di strade
- Art. 2 e Art. 21 del Codice della Strada: Normattiva
Anche per un “umano” è impossibile dare una risposta netta…
Senza conoscere la situazione di fatto, è possibile che l’istituzione del senso unico sia stata giustificata da motivi viabilistici e solo successivamente sia stata concessa l’occupazione parziale della carreggiata.
In ogni caso, un itinerario alternativo esiste (oserei dire che esiste sempre…). E’ adeguato? E’ scomodo? E’ troppo distante? Tutto dipende dalla discrezionalità della valutazione tecnica dell’ente proprietario della strada e dell’ufficio che ha concesso l’occupazione del suolo pubblico.
Ritorniamo ancora ad un punto che mi pare abbiamo già affrontato: in casi come questi, è l’opinione pubblica che – scontenta delle scelte della pubblica amministrazione – si lamenta e chiede che le stesse siano modificate. Ma dove l’opinione pubblica non esiste oppure è silenziosa e/o connivente, non è certamente la risposta di un forum che farà cambiare le cose.