Piscina all'interno di albergo

Siamo in Toscana. Piscina termale all’interno di albergo, autorizzata a livello sanitario con decreto regionale nel 2005, che viene appunto alimentata da acqua termale riconosciuta dal Ministero della Salute e in cui è presente la figura del Direttore Sanitario che effettua i dovuti controlli etc…
Per scadenza contrattuale la piscina non potrà più essere alimentata da acqua termale, il gestore per far fruire la piscina dai clienti dell’albergo dovrà quindi alimentare la piscina con acqua non termale. A questo punto cosa deve fare? Deve presentare al Suap la scia ai sensi della l.r. 8/06 e relativo regolamento di attuazione?
grazie

Concordo con la tua analisi. La LR 8/2006 non si applica alle piscine termali:

… La presente legge non si applica alle piscine destinate ad usi speciali collocate all’interno di una struttura di cura, di riabilitazione, di estetica, termale, la cui disciplina è definita da una normativa specifica.

Per contro, puoi vedere la legge statale 323/2000:

“ai sensi dell’art. 2, comma 2 della Legge n. 323/2000, i termini «terme», «termale», «acqua termale», «fango termale», «idrotermale», «idrominerale», « thermae», «spa ( salus per aquam)» sono utilizzati esclusivamente con riferimento alle fattispecie aventi riconosciuta efficacia terapeutica […]” - vedi poi le relative sanzioni previste dall’art. 14 della stessa legge.

Se oggi l’impianto cessa di essere una piscina terminale, allora, necessariamente, entra nel campo applicativo della LR 8/2006.

E qui si aprano delle ipotesi interpretative. Agganciati a quest’altro post: Piscina privata ad uso collettivo in B&B