L’art. 49 (principio di rotazione degli affidamenti) comma 5 del D.Lgs. n. 36/2023 può essere interpretato in maniera estensiva anche per gli affidamenti diretti di cui all’art. 50 co. 1 lett. a) e b) del nuovo Codice con importi superiori a € 5000? Ad esempio, se l’Amministrazione volesse procedere con un affidamento diretto preceduto da un avviso di manifestazione di interesse aperto a tutti gli operatori economici con lo stesso CPV, è possibile affidare al contraente uscente se l’offerta è ritenuta congrua dell’amministrazione?
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:
Per rispondere alla tua domanda, iniziamo con una premessa generale sul principio di rotazione negli affidamenti pubblici, che è un principio fondamentale nel diritto degli appalti pubblici. Il principio di rotazione mira a garantire la parità di trattamento e la non discriminazione tra gli operatori economici, promuovendo al contempo la concorrenza e l’efficienza nella spesa pubblica.
L’articolo 49, comma 5, del D.Lgs. n. 36/2023 stabilisce che le stazioni appaltanti debbano assicurare la rotazione degli inviti o delle consultazioni nei procedimenti negoziati senza previa pubblicazione di un bando di gara per lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea. Questo principio è volto a evitare la concentrazione di affidamenti su un numero limitato di operatori economici.
Per quanto riguarda gli affidamenti diretti di cui all’articolo 50, commi 1, lettere a) e b), del nuovo Codice, per importi superiori a € 5.000, la norma non menziona esplicitamente il principio di rotazione. Tuttavia, l’interpretazione delle norme deve sempre tenere conto degli obiettivi generali del Codice degli appalti, tra cui la promozione della concorrenza e la trasparenza.
La procedura di affidamento diretto preceduto da un avviso di manifestazione di interesse, aperto a tutti gli operatori economici con lo stesso CPV, sembra essere in linea con lo spirito di promuovere la concorrenza e la trasparenza. Tuttavia, l’affidamento al contraente uscente, anche se l’offerta è ritenuta congrua dall’amministrazione, potrebbe sollevare questioni in merito al rispetto effettivo del principio di rotazione, a meno che non siano presenti circostanze particolari che giustifichino tale scelta.
In conclusione, pur non essendo esplicitamente menzionato per gli affidamenti diretti di cui all’art. 50, co. 1, lett. a) e b), del D.Lgs. n. 36/2023, il principio di rotazione dovrebbe essere considerato nell’interpretazione e nell’applicazione delle norme sugli affidamenti, al fine di rispettare gli obiettivi di trasparenza, concorrenza e non discriminazione. È consigliabile valutare caso per caso, tenendo conto delle specificità dell’affidamento e delle giustificazioni fornite dall’amministrazione per la scelta dell’operatore economico.
Nota: Le risposte fornite sono generate automaticamente e non sostituiscono il parere legale di un professionista - puoi chiedere / aspettare la risposta di un esperto umano qui nel forum o contiunare la conversazione su My GTPs: ChatGPT . Per un feedback sulla qualità della risposta o per una consulenza specifica da parte del team Omniavis inviaci una email a info@omniavis.it
Bibliografia e link utili:
- D.Lgs. n. 36/2023 (Nuovo Codice degli Appalti): Testo del D.Lgs. n. 36/2023
- Principi generali degli appalti pubblici: Guida ANAC
2016Il principio di ratazione come puo essere desunto dal art 30 del d lgs n. 50 del