Progressioni verticali, legittimo privilegiare il servizio prestato all’interno dell’ente di appartenenza - NeoPA

Le Progressioni Verticali nel Settore Pubblico: Un Approccio Legittimo e Strategico

CONTENUTO

Le progressioni verticali rappresentano un’importante opportunità di crescita professionale per i dipendenti della pubblica amministrazione. Queste promozioni, che consentono di passare a un livello superiore all’interno della stessa categoria, possono legittimamente privilegiare il servizio prestato all’interno dell’ente di appartenenza. Questo approccio è in linea con la normativa vigente, che riconosce e valorizza l’esperienza e la professionalità acquisite dai dipendenti nel contesto specifico in cui operano.

L’articolo 52 del D.Lgs. n. 165/2001, che disciplina il lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, evidenzia l’importanza della valutazione delle capacità e dell’esperienza maturate dai dipendenti. In particolare, il comma 1 stabilisce che “le amministrazioni pubbliche possono prevedere modalità di selezione che valorizzino l’esperienza professionale e le competenze acquisite”. Questo implica che gli enti pubblici hanno la facoltà di considerare prioritariamente i dipendenti interni per le progressioni verticali, in quanto già conoscono le dinamiche e le esigenze dell’ente stesso.

Inoltre, il principio di valorizzazione del personale interno è supportato dal D.P.R. n. 487/1994, che regola le modalità di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni. L’articolo 35 di questo decreto stabilisce che “le amministrazioni possono riservare una quota delle assunzioni a favore del personale già in servizio”. Ciò conferma ulteriormente la legittimità di un approccio che premia l’esperienza interna.

Tuttavia, è fondamentale che le procedure di selezione siano trasparenti e basate su criteri oggettivi, per evitare possibili discriminazioni e garantire un equo trattamento a tutti i candidati, interni ed esterni.

CONCLUSIONI

In sintesi, le progressioni verticali nel settore pubblico possono legittimamente privilegiare il servizio prestato all’interno dell’ente di appartenenza, in conformità con le disposizioni normative vigenti. Questo approccio non solo valorizza l’esperienza dei dipendenti, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro più coeso e competente.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è cruciale comprendere che la valorizzazione del servizio interno può rappresentare un vantaggio significativo nelle procedure di promozione. È quindi consigliabile investire nella propria formazione e nel miglioramento delle competenze, nonché mantenere una buona conoscenza delle dinamiche interne dell’ente di appartenenza. Questo non solo aumenta le possibilità di successo nelle progressioni verticali, ma contribuisce anche a una carriera professionale più soddisfacente.

PAROLE CHIAVE

Progressioni verticali, pubblica amministrazione, servizio interno, D.Lgs. n. 165/2001, D.P.R. n. 487/1994, promozioni, trasparenza, criteri oggettivi.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. D.Lgs. n. 165/2001 - Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.
  2. D.P.R. n. 487/1994 - Regolamento recante norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni.
  3. Art. 52 D.Lgs. n. 165/2001 - Valutazione delle capacità e dell’esperienza.
  4. Art. 35 D.P.R. n. 487/1994 - Riserva di posti per il personale già in servizio.

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Un enorme progresso rispetto ai concorsi pubblici con privilegi macroscopici per gli interni, come la riserva, la valutazione dei servizi solo alle loro dipendenze e l’esenzione dalla preselezione