L’art. 10 del TULPS è di fatto una norma sanzionatoria “in bianco”, in cui viene lasciata un’ampia discrezionalità alla P.A. nell’individuare quali comportamenti irregolari del trasgressore, e per quale motivo, avrebbero determinato una situazione di “abuso dell’autorizzazione” e quindi giustificato un ordine di sospensione dell’attività.
Come tale, a mio giudizio sarebbe stato opportuno che l’ordinanza di sospensione dell’attività avesse richiamato TUTTI gli accertamenti e TUTTE le violazioni precedenti che avrebbero portato all’adozione di tale provvedimento sanzionatorio, nel quale l’elemento essenziale è sempre e comunque un’adeguata e congrua motivazione.
Se ho capito bene, però, nel tuo caso questi accertamenti e questi verbali precedenti non sarebbero stati richiamati nell’ordinanza e quindi ti chiedi se ora sarebbe opportuno un annullamento in autotutela della stessa e l’emissione di un nuovo provvedimento più completo.
Mah…, sul punto mi pare difficile dare una risposta certa, generale ed inequivocabile; diciamo che su queste valutazioni tutto si gioca sulla sensibilità degli operatori e sulla concretezza del fatto specifico.
Parliamo di un ordine di sospensione dell’attività di (soli) 7 giorni e non sappiamo se l’ordinanza è già stata notificata all’interessato e se lo stesso ha ottemperato o ha presentato ricorso urgente al TAR per chiedere la sospensione dell’ordinanza medesima.
Diciamo che – parere assolutamente personale – salvo casi di particolare gravità ed evidenza gli annullamenti in autotutela su procedimenti già avviati non raccolgono il mio favore.