L’anno scorso, anche in buona parte grazie al materiale sia gratuito che a pagamento e ai corsi del Prof. Chiarelli, ho vinto diversi concorsi. Molti erano di quelli a prova unica più titoli, quindi solo con quiz, ma in uno ho invece passato tutte le tradizionali fasi (preselettiva, scritti ed ovviamente orale) e, tra i vari posti in amministrazioni centrali, ho scelto l’ente che ha organizzato tale concorso. Ometterò il nome dell’ente per ragioni di opportunità. Il concorso era diviso per profili e nel mio mi sono posizionata prima a livello nazionale ed avrei potuto avere anche la città in cui risiedo con marito e figlie piccole (anche se non sotto i tre anni) ma, essendo disponibile lì un solo posto, questo è stato preso d auna persona con 104 personale che aveva la precedenza nella scelta sede. Finisco in altra città della mia regione, da dove però non posso fare la pendolare tutti i giorni perchè il viaggio è comunque lungo. Passa qualche mese e ad agosto scorso, richiedo interscambio tra me ed un collega che lavora non proprio nella mia città ma in zone limitrofe e che invece ha residenza nella città in cui lavoro io. L’ultima parola mi dicono dovesse averla il Dirigente regionale, almeno finchè non si fosse reso necessario interpellare anche Roma. Un dirigente di una delle due sedi nostre da parere favorevole il giorno stesso in cui inviamo l’istanza, ma lo veniamo a sapere informalmente. Non riceviamo nessuna risposta scritta per mesi, fino a dicembre quando, con email molto diplomatica chiedo all’ufficio regionale dedicato notizie in merito.In data successiva di due giorni rispetto alla mia mail viene emesso un atto che nominano " provvedimento di rigetto" (ma non avendone propriamente tutti i requisiti) che viene inviato in primis al mio ufficio e non a me personalmente, nel quale si fa riferimento sia alla mia email di un paio di giorni prima sia all’istanza, che viene rigettata soltanto nei miei confronti (e non dell’altro soggetto dell’ipotetico scambio), motivato dal vincolo dei cinque anni e dall’assenza di esigenze organizzative dell’Amministrazione. Nel frattempo, anche presso la mia sede, numerosi sono i distacchi da altri uffici, non sempre coperti da motivazioni quali bambini sotto i 3 anni o 104., né da interscambio. Cosa mi rimane da fare giuridicamente?
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