Questione discoteca/ristorante pub

Buongiorno.

Una discoteca se volesse optare per diventare un ristorante/pub quali adempimenti dovrebbe attivare?
Mi dite anche il riferimento normativo che da questa possibilità .

grazie

detta così è un po’ generica.

Partirei dalla propedeutica verifica urbanistica-edilizia. E’ possibile che la discoteca abbia sia collocata in una destinazione d’uso diversa da quella puramente “commerciale” che occorrerebbe all’esercizio della somministrazione.

Detto questo, si tratterebbe di avviare un esercizio della somm.ne ai sensi della relativa legge regionale (o SCIA o AUTORIZZAZIONE + notifica sanitaria). Il fatto che prima veniva svola attività di discoteca non è che cambia la situazione relativa all’avvio di un’attività di somm.ne

Buongiorno.

Scusami ma mi riferivo alla possibilità data alle discoteche di trasformazioni in ristorante/pub causa covid; tra l’altro non sono riuscita a trovare i riferimenti nei vari dpcm .
volevamo sapere visto che è temporanea gli adempimenti necessari a tal fine.

Grazie

allora è da gestire con modalità meno rigide e più votate alla ragionevolezza. L’amministrazione comunale potrebbe dare seguito all’ipotesi della dichiarazione di sospensione dell’attività di trattenimento/spettacolo ex artt. 68/80 TULPS fino a successiva comunicazione. A questo potrebbe seguire una SCIA per avvio attività di somm.ne. In teoria non è vietato l’esercizio congiunto, si tratta di avviare un ramo d’azienda nuovo e sospenderne un’altro. Il commercialista penserà agli adempimenti fiscali, camerali e contributivi

Buongiorno.
Scusami di nuovo ma questa possibilità di trasformazione in quale atto/dpcm/ordinanza covid lo trovo perchè non siamo riusciti a traovarla.

Grazie

Non è che la trovi in qualche norma.

Dato che l’attività di discoteca, al momento, non è esercitabile ai sensi della normativa Covid, lo stesso imprenditore, in un certo senso, cambia mestiere e si mette a fare il ristoratore.

Per dare una certa formalità alla questione, lo stesso può sospendere (senza arrivare alla cessazione) la sua attività con comunicazione formale all’autorità amministrativa competente (comune). E’ chiaro che il comune deve avallare la procedura che, sicuramente, è sui generis. Il commercialista amplierà l’oggetto sociale in CCIAA con la ristorazione aperta al pubblico, ma questo è un fatto non rilevante per il comune. Per il comune è rilevante che il soggetto presenti le pratiche per avviare (probabilmente SCIA) un esercizio di ristorazione al posto o congiuntamente all’attività di spettacolo. Dato che ora lo spettacolo non si può esercitare, si preoccuperà di dichiarare formalmente che nel locale, fino a data da destinarsi, sarà esercitata esclusivamente l’attività di ristorazione ai sensi della nuova procedura presentata al comune e che l’attività di cui alla licenza ex art. 68/80 TULPS è sospesa. Dato che l’art. 5 del DL 52/21 indica che restano sospese “le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilabili” è meglio far sancire che l’attività ex art. 68/80 TULPS è formalmente sospesa e “vige” solo la SCIA per ristorazione (meglio anche far aggiornare le insegne)