Requisiti apertura sala scommesse

Buongiorno, nel nostro paese è di prossima apertura un centro scommesse. Fermo restando che (anche da recenti sentenze del TAR) i centri scommesse non sono equiparati alle slot e di conseguenza non devono sottostare alle distanze dai luoghi sensibili, quali requisiti devono avere per poter esercitare?
-La destinazione d’uso in primis dev’essere direzionale o commerciale se non erro.
-Inoltre serve concessione ADM e licenza Questura (art. 88 TULPS).
-Scia di inizio attività apertura centro scommesse (almeno 30 gg prima dell’inizio attività oppure questa “clausola” è stata eliminata?).
Il Comune/SUAP non deve rilasciare alcuna licenza in aggiunta alle autorizzazioni licenze rilasciate da ADM e Questura dico bene?
Esistono altre prescrizioni da rispettare?
Grazie mille

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Dipende tutto dalla legge regionale. Dopo il 2011, a seguito della rivoluzionaria sentenza della Corte Cost. Le regioni hanno assunto una competenza nel disciplinare i giochi con vincite in denaro in funzione della tutela della salute pubblica. Alcune regioni sottopongono a criteri distanziali anche le sale scommesse: il fine di tutela è il medesimo.

La destinazione d’uso è disciplinata dal Comune. Le sub-funzioni è questione urbanistica comunale. In genere, viene prevista la funzione” commerciale” dato il simile carico urbanistico sostanziale.

Non si applica la SCIA ma l’autorizzazione questorie ex art. 88 TULPS. Il comune non rilascia licenza aggiuntiva. Tutt’al più, ma qui si entra nelle prassi locali, la Questura chiede al comune la eventuale conformità relativamente alle distanze e alla compatibilità urbanistica.

Se vi fosse un bar interno accorerebbe una SCIA per esercizio annesso + notifica sanitaria

Grazie per le informazioni.

Vedi qua sulle procedure interconesse fra Quature ed Enti locali:

Scusate se rispondo a questo post con altro quesito, ma spero sia utile anche per gli altri utenti.
Qualora così non fosse prego segnalarlo in modo tale da aprire nuova discussione.
L’A.D.M. ha richiesto, per un’attività presente sul territorio dell’Ente, di verificare la corrispondenza della licenza di cui all’art.86 TULPS.
Agli atti dell’ufficio vi è solo una SCIA di inizio attività come internet point e centro elaborazione dati, nessuna licenza e nessuna dich. ai sensi del DPR 445/2000 in merito al possesso di tale licenza.
Negli anni successivi la stessa si è limitata solo a richiedere all’ufficio la tabella dei giochi proibiti.
Dopo la segnalazione dell’A.D.M., l’ufficio si è visto recapitare una segnalazione certificata di installazione apparecchi e congegni ex art.86 e all’art. 110 c.6/a e 7/c e 7/c bis del TULPS, rimarcando che svolge attività di internet point e centro elaborazione dati (altra attività prevista dal decreto del Direttore Generale dell’ADM 27/07/2011 - centro scommesse art.3 c.1 let. a) con numero licenza, segnalando inoltre l’installazione degli apparecchi come richiesto dagli artt. 110 ed ex 86 del TULPS.
Può ritenersi valida la posizione dell’esercente? Di fatto, non è stato dimostrato né agli uffici dell’Ente e né all’ADM il possesso di licenza della questura. Infine, da visura camerale non risulta alcun possesso di licenza nell’apposita sezione ma solo il codice ateco dell’attività dichiarata in fase di presentazione SCIA.
Grazie

In genere i c.e.d./Internet point così dichiarati sono quasi sempre essere centri scommesse abusivi (ossia senza licenza 88 tulps). Verificherei con la locale Questura se sono censiti da loro. Per il resto verifichi anche sul sito adm

La questione è complessa.

Non so se anche nel tuo caso esistono tali circostanze, ma molto spesso questi “centri elaborazione dati”, che di fatto funzionano come sale per la raccolta di scommesse, dicono di operare per conto di una nota società straniera autorizzata alla raccolta delle scommesse in base alle norme di altro Stato dell’Unione Europea.
Il contenzioso con lo Stato Italiano, a colpi di ricorsi e sentenze amministrative e/o penali, dura da diversi anni…

In questi casi, credo che la cosa migliore sia quella di trasmettere una relazione dettagliata alla Questura e alla Direzione territoriale di ADM, che procederanno alle verifiche per quanto di specifica competenza.

E’ la stessa ADM ad aver chiesto all’Ente corrispondenza della licenza ai sensi art.86 TULPS.
Provo a verificare in Questura. A tal proposito, essendo l’esercente di fuori regione, deve essere intesa quale territorialità quella dell’esercizio o della sede legale?
Grazie.

La Questura competente è quella ove si trova la sala attenzionata, a prescindere da dove la società abbia la sede legale.