Residui passivi e casi pratici patologici

Gentile dott. ssa Bianchini,
ho riguardato la lezione 2 sulla contabilità degli enti locali.
Spiegando il principio contabile generale della prevalenza della sostamza sulla forma (più o meno al 40esimo minuto) lei fa giustamente riferimento alla prassi del suo ente e ci porta un esempio molto utile su una fattura non pervenuta entro il 31.12 anche se la prestazione è avvenuta.
In qst caso (per la prevalenza della sostanza) si iscrive comunque a residuo nonostante non vi sia formalmente un debito o come si procede?a me interessa la pratica perché mi spiego tante cose che non capisco solo leggendo le norme (spesso estremamente rigide e poco flessibili)
Grazie sempre

Il debito c’è … la fattura è un documento contabile che non attesta l’esistenza di un debito (che nasce con l’affidamento del servizio e la determina di impegno).
La fattura è presupposto per la liquidazione. Ciò che conta è la dimostrazione della prestazione svolta tanto che, anche se vi fosse la fattura ma non vi fosse la prestazione NON si andrebbe a residuo.

Quindi nell’esempio fatto se è dimostrata la prestazione ma manca la fattura la somma va a residuo

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Quindi per riepilogando con impegno fatto e prestazione eseguita andiamo a residui anche senza fattura.
Se la prestazione è eseguita ed arriva la fattura al 28/12 ma non riusciamo a liquidarla avremo un residuo passivo. Ma in questo caso per liquidarla dobbiamo aspettare il riaccertamento dei residui propedeutico al rendiconto ( verso la fine di marzo)? In questo caso non potremo rispettare il termine di 30 gg per il pagamento della fattura…
Giusto?