Revisione prezzi ristorazione scolastica

Buongiorno,
la ditta aggiudicataria dell’appalto pluriennale (aggiudicato in vigenza del d.lgs. 163/2006) di ristorazione scolastica richiede all’Ente la revisione, in aumento, del costo pasto.
La motivazione è duplice.
Da un lato la ditta lamenta un decremento del volume dei pasti consumati nell’ordine del 26% e dunque superiore al “Quinto d’ordine”, dall’altro adduce il forte aumento dei costi energetici e conseguentemente dell’inflazione che si riverbera sui dei prezzi delle derrate alimentari imputabili a “circostanze impreviste e imprevedibili”.
E’ già stato concesso all’appaltatore l’adeguamento ISTAT previsto nel contratto.
Chiedo un confronto circa l’ammissibilità della richiesta della ditta, alla luce del disposto dell’art.106 del Codice dei Contratti.

Buongiorno @Marcello premesso che l’esperienza pratica e non teorica nel mondo degli appalti, mi ha permesso di giungere alla conclusione, che bisogna dialogare con l’O.E., lasciando da parte teorie, giurisprudenza ed interpretazioni, in quanto il rischio è uno scadente servizio con le conseguenze del caso, che sarebbero interamente riversate sugli utenti finali(in questo caso i bambini/ragazzi delle scuole).

L’argomento è “scottante” ed è innegabile la situazione che gli O.E. stanno vivendo, quindi innanzitutto consiglio di avviare un confronto con l’O.E. cercando di affrontare dettagliatamente ogni singola parte del contratto.

Entrando nella teoria, ti segnalo questo approfondimento https://www.lapostadelsindaco.it/servizi-pubblica-amministrazione/26381/richiesta-revisione-prezzi-di-un-appalto-relativo-a-mensa-scolastica.

Quanto al mio punto di vista, la gara essendo ante d.l.4/2022 con in l.25/2022 che all’art. 29, comma 1, lett. a) ha reso obbligatorio l’inserimento della clausola di revisione prezzi per tutti i bandi o gli avvisi pubblicati successivamente al 27 gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2023(ossia per i lavori, per i servizi e per le forniture), per quanto riguarda la lett.a dell’art.106 siamo esonerati. Continuando la lettura dell’art. 106, escludendo la lett.b, vedo applicabile la lett. c ovvero:

" la necessità di modifica è determinata da circostanze impreviste e imprevedibili per l’amministrazione aggiudicatrice o per l’ente aggiudicatore. In tali casi le modifiche all’oggetto del contratto assumono la denominazione di varianti in corso d’opera. Tra le predette circostanze può rientrare anche la sopravvenienza di nuove disposizioni legislative o regolamentari o provvedimenti di autorità od enti preposti alla tutela di interessi rilevanti;

Vincenzo

Grazie Vincenzo per l’esaustiva risposta.
Anche io ero arrivato alle medesime conclusioni, pertanto mi rassicura leggere il tuo concorde parere al riguardo.
Un cordiale saluto.

Marcello

Buongiorno, una volta riconosciuta la variante contrattuale ai sensi dell’art. 106, comma 1 lett. c), del d.lgs. 50/2016 è necessario dar corso a quanto previsto dal comma 5, sempre dell’art. 106, pubblicando l’avviso?
Grazie.

Marcello