Una ditta ha presentato la richiesta di Verifica di Assoggettabilità alla procedura di VIA per un progetto di ricerca di acqua minerale e termale al fine di individuare aree idonee per la captazione di tale acque, da utilizzare poi, a seconda del tipo di acqua, in ambito di balneoterapia/fangoterapia o per l’ imbottigliamento della stessa. Oltre alle valutazioni che riguardano la VIA, il Comune quali altri aspetti può o deve considerare, anche in prospettiva del futuro utilizzo di queste acque? Ad esempio: siccome i terreni oggetto della ricerca ricadono in area agricola, il Comune può comunque già prevedere che, qualora a seguito della ricerca si trovassero acque idonee, un futuro stabilimento termale o un futuro impianto di imbottigliamento non sarebbero compatibili da un punto di vista urbanistico?
Sono aspetti che devono essere affrontati, prima o poi. Potresti invitare il privato a richiedere una conferenza di servizi preliminare (l’hanno inventata per questo).
Già nella verifica di assoggettabilità si devono tenere in conto gli effetti dei futuri impianti e la lora fattibilità.
Rammenta il comma 4 dell’art. 14 della legge 241/90:
Qualora un progetto sia sottoposto a valutazione di impatto ambientale di competenza regionale, tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, concerti, nulla osta e assensi comunque denominati, necessari alla realizzazione del medesimo progetto, vengono acquisiti nell’ambito della conferenza di servizi, convocata in modalità sincrona ai sensi dell’articolo 14-ter, secondo quanto previsto dall’articolo 27-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.