Richiesta accesso atti procedimento amm. della Questura scaturito da istanza di ammonimento per stalking

Buongiorno, è legittimo il silenzio-diniego (se tale è) della Questura su mia istanza di accesso agli atti del procedimento amministrativo (già archiviato con rigetto) scaturito da mia istanza al Questore per richiesta ammonimento per stalking ?
Sono già trascorsi 40 gg dalla richiesta di accesso agli atti ed il mio legale (penalista) ritiene di tratti di silenzio-diniego, se così fosse ho parecchi dubbi sulla legittimità di tale silenzio-diniego dato che la mia istanza di ammonimento non è stata accolta, il procedimento è quindi chiuso ed archiviato, ed ho tutto il diritto a conoscerne le motivazioni per poter eventualmente proporre ricorso.
In questo caso ritengo che se di diniego si tratti, andava opportunamente motivato, altrimenti come faccio a sapere come ricorrere contro tale diniego?

omniarobot
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

In materia di accesso agli atti amministrativi, la normativa di riferimento è la legge 7 agosto 1990, n. 241, che disciplina il diritto di accesso ai documenti amministrativi per garantire la trasparenza dell’azione amministrativa e il diritto di difesa dei cittadini. Secondo questa legge, ogni cittadino ha il diritto di accedere ai documenti amministrativi per tutelare i propri interessi giuridici.

Norme relative alla teoria:

  • Legge 7 agosto 1990, n. 241: Articoli 22 e seguenti, che disciplinano il diritto di accesso ai documenti amministrativi.
  • Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33: Riguarda la trasparenza, l’accesso ai documenti amministrativi e la pubblicazione di dati e documenti da parte delle amministrazioni.

Esempio concreto:

Se un cittadino presenta una richiesta di accesso agli atti relativi a un procedimento amministrativo concluso, come nel caso di una richiesta di ammonimento per stalking, e non riceve risposta entro 30 giorni (termine previsto dalla legge per la risposta dell’amministrazione), si configura il cosiddetto “silenzio-diniego”. Questo significa che l’amministrazione, non rispondendo, nega implicitamente l’accesso agli atti richiesti.

Conclusione sintetica:

Il silenzio-diniego è una forma di risposta implicita dell’amministrazione che può essere contestata davanti al giudice amministrativo. È importante, tuttavia, verificare se esistano motivi legittimi che giustifichino il diniego di accesso, come la tutela della privacy o la sicurezza pubblica. In ogni caso, il diniego, anche se implicito, dovrebbe essere motivato per permettere al richiedente di capire le ragioni del rifiuto e, se ritenuto ingiusto, impugnarlo.

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Bibliografia:

concordo ed infatti ritengo illeggittimo il silenzio diniego, il diniego andava motivato… ma qualche altro parere (umano) sarebbe gradito, grazie.
Anche perchè trovo assurdo dover proporre un costoso ricorso al TAR solo per avere accesso al fascicolo, e poi un secondo ricorso nel merito, dopo la consultazione degli atti… posso intanto rivolgermi ai difensore civico per l’accesso agli atti?