Buongiorno a tutti volevo fare un quesito: può l’atto di deroga di un sindaco consentire il mancato provvedimento di revoca di un posteggio del mercato comunale di competenza del funzionario tecnico?
L’integillenza artificiale non ha compreso la domanda.
Io dico di no.
L’organo politico (Sindaco/Giunta) ha il potere di indirizzo politico e la definizione degli obiettivi.
I Dirigenti/Funzionari Tecnici hanno la competenza di gestione amministrativa, finanziaria e tecnica, che comrende l’adozione dei provvedimenti come nel caso di specie
Un atto del Sindaco che si arrogasse la competenza sulla revoca produrrebbe un vizio di incompetenza portando all’annullabilità.
Grazie per la sua risposta
Ma secondo lei, fosse il caso che l’organo politico insistesse per derogare, il funzionario potrebbe rischiare qualcosa?
In linea di principio, la risposta è negativa.
Un atto di deroga del Sindaco non può legittimamente impedire un provvedimento di revoca (o decadenza) di un posteggio del mercato se i presupposti per tale revoca sono maturati e la competenza è del funzionario tecnico.
Ecco un’analisi dettagliata basata sul Diritto Amministrativo e sul Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) per comprendere perché questo non è generalmente possibile e quali sono i rischi.
1. Il Principio di Separazione dei Poteri
La normativa italiana (in particolare il D.Lgs. 267/2000 - TUEL, art. 107) stabilisce una netta separazione tra:
- Organi di Governo (Sindaco/Giunta/Consiglio): Hanno funzioni di indirizzo politico-amministrativo. Definiscono gli obiettivi e i programmi, ma non gestiscono i singoli atti.
- Dirigenza (Funzionari/Responsabili di servizio): Hanno la competenza esclusiva sulla gestione amministrativa, finanziaria e tecnica. Adottano gli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno (come concessioni, autorizzazioni e relative revoche).
Il conflitto: Se il regolamento comunale o la legge prevedono la revoca del posteggio (es. per morosità, assenza prolungata, perdita dei requisiti morali), l’atto di revoca è un atto di gestione vincolata. Il Sindaco non ha il potere di intervenire nel merito di un singolo atto gestionale per “derogare” alla norma.
2. La Natura della “Deroga”
Un atto del Sindaco che tenti di bloccare una revoca di competenza dirigenziale sarebbe viziato per incompetenza.
- Il Sindaco può emanare Ordinanze contingibili e urgenti (art. 50 e 54 TUEL), ma solo per motivi di sanità pubblica o sicurezza urbana. Non può usarle per regolare questioni amministrative commerciali ordinarie o per salvare una singola licenza.
- Una deroga “ad personam” (per una singola persona) violerebbe anche il principio di imparzialità e parità di trattamento della Pubblica Amministrazione.
3. Responsabilità del Funzionario
Il funzionario tecnico ha la responsabilità diretta dei suoi atti.
- Se il funzionario non procede alla revoca pur sussistendone i presupposti di legge, potrebbe incorrere in omissione di atti d’ufficio o responsabilità erariale (se il mancato incasso o la mancata riassegnazione del posteggio causano un danno alle casse comunali).
- Un “ordine” o una “deroga” del Sindaco non esime il funzionario dalla responsabilità, a meno che l’ordine non sia impartito per iscritto e il funzionario non abbia fatto rimostranza (ma anche in quel caso, se l’atto è palesemente illegittimo, il funzionario ha il dovere di non eseguirlo).
4. Esiste un margine di manovra?
Ci sono solo due scenari in cui l’intervento “politico” può avere un effetto, ma mai tramite una semplice “deroga al provvedimento”:
- Modifica del Regolamento: Il Consiglio Comunale (non il Sindaco da solo) può modificare il Regolamento del Commercio su aree pubbliche, cambiando le regole generali per la revoca (es. aumentando i giorni di assenza consentiti). Tuttavia, la modifica vale per tutti e solitamente non è retroattiva per procedimenti già conclusi.
- Sospensione in autotutela (Rara): Se ci sono dubbi sulla legittimità della procedura di revoca, l’amministrazione (solitamente lo stesso ufficio tecnico, su input dell’amministrazione) può sospendere il provvedimento per riesaminarlo. Ma questo deve basarsi su motivazioni giuridiche, non su una volontà politica di deroga.
Sintesi dei Rischi
| Azione | Conseguenza Giuridica |
|---|---|
| Sindaco firma deroga | L’atto è nullo o annullabile per vizio di incompetenza. |
| Funzionario obbedisce | Rischio di Abuso d’ufficio (se procura ingiusto vantaggio) o Omissione atti d’ufficio. |
| Terzi interessati | Altri ambulanti (es. quelli in graduatoria per ottenere quel posteggio) possono fare ricorso al TAR e vincere facilmente, chiedendo anche i danni. |
Conclusioni
Un atto di deroga sindacale che ordini il “mancato provvedimento di revoca” è, con ogni probabilità, illegittimo. La competenza sulla revoca è del responsabile del servizio, il quale deve applicare la legge e il regolamento comunale vigente. L’ingerenza del Sindaco in atti di gestione specifica espone l’ente a ricorsi e i soggetti coinvolti a responsabilità penali ed erariali.
Il funzionario DEVE RIFIUTARSI di dar seguito ad un provvedimento illegittimo non provenendo da un organo gerarchicamente superiore. Se lo esegue concorre nella responsabilità.