Buonasera, mi chiamo Gianna. Di seguito riporto 5 quesiti che mi sono stati sottoposti ad una prova scritta per istruttore amministrativo cat. C e le mie rispettive risposte. Al fine di migliorare la mia preparazione mi aiutereste a capire quali sono stati gli errori o le imprecisioni del mio elaborato?
1. Testo della domanda
Il responsabile del servizio: chi è, chi lo nomina, quali sono i suoi compiti, sia in rapporto ai
dipendenti assegnati che agli amministratori.
Answer text
L’ente locale è costituito sia da organi politici ( Sindaco, Giunta e Consiglio) sia da organi tecnici (
Segretario, Direttore, Dirigenti, Funzionari).
Con riferimento agli organi amministrativi essi sono organizzati secondo posizioni gerarchiche e
divisi in uffici in base alle rispettive competenze ( ufficio finanziario, ufficio tecnico, anagrafe,
protocollo). Per ogni ufficio viene individuato un responsabile dei servizi, che in base all’art. 50 del
Tuel è nominato dal Sindaco tra i dipententi che ricopromo posizioni apicali e con determinate
competenze. Il responsabile del servizio coordina il lavoro dell’ufficio di cui fa capo, ad esempio
designa il responsabile del procedimento quanto tale compito non viene da lui stesso esplicato.
Inoltre altra importante prerogativa del responsabile di servizio è quella di emettere pareri tecnici
e contabili sulle delibere di Giunta e di Consiglio. Tali pareri pur essendo obbligatori non sono
vincolanti, infatti l’organo collegiale può discostarsi dal parere dei responsabili dei servizi,
indicandone la motivazione nella delibera (art. 49 del Tuel). Per quanto detto sopra, in tale articolo
si può riscontrate il fondamentale principio di separazione dei poteri tra organi tecnici e organi
politici, infatti non vi è alcun obbligo per l’organo collegiale di uniformarsi al contenuto dei pareri.
2. Testo della domanda
La comunicazione di motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza: descrivere l’istituto e spiegare
come funziona.
Answer text
Il potere amministrativo si esplica attraverso il procedemento ammistrativo, ossia una sequenza di
atti correlati tra loro che hanno come fine l’adozione di un provvedimento amministrativo, così
come disciplinato dalla 241 del 90. L’azione amministrativa può essere promossa o su iniziativa
d’ufficio, quando è la stessa amministrazione a dare avvio al procedimento amministativo o su
istanza di parte, quando è il privato cittadino, portatore di un interesse legittimo, che avanza
richieste all’ amministrazione ( a titolo esemplificativo richiesta di un’ autorizzazione, un permesso
per costruire, oppure richiesta suolo pubblico).
La citata norma all’art. 2 prevede che l’amministrazione deve dare riscontro alle richieste
avanzate e concludere il procedimento entro il termine di 30 giorni.
Qualora l’amministrazione riscontri degli ostacoli imposti dalla norma all’accoglimento dell’istanza,
l’art 10 bis della legge 241/90 prevede che l’amministrazione debba comunicare i motivi ostativi
all’accoglimento dell’istanza, deve ossia spiegare le ragioni per cui tale richiesta non può essere
accolta. A questo punto il cittadino che ha ricevuto tale comunicazione può entro 10 giorni
presentare delle memorie difensive, in cui dimostra ad esempio che possiede i requisiti imposti
dalla legge e contestati invece nella comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento
dell’istanza, oppure delle memorie correttive, in cui apporta delle modifiche all’istanza
precedentemente presentata, in modo da uniformarsi alle contestazioni espresse
dall’amministrazione ( esempio richiesta di costruire un abitazione con 3 piani, l’amministrazione
comunica all’interessato l’impossibilità di accogliere l’istanza perchè, ad esempio, tale abitazione
dovrà essere costruita nel centro storico in cui vi è il vincolo di costruire abitazioni con soli 2 piani.
Il cittadino ripresenterà l’istanza con tali modifiche).
Durante i predetti 10 giorni il procedimento di interrompe, ed il tempo utile per l’adozione del
provvedimento finale inizierà nuovamente a decorrere dalla data di presentazione delle memorie
oppure allo scadere del decimo giorno. Trattandosi di una interruzione il termini vengono azzerati
e si concedono ulteriori 30 giorni alla conclusione del procedimento, diversamente dai casi della
sospensione in cui i termini riprendono a decorrere, ma si tengono in considerazione quanto già
trascorso. Qualora l’amministrazione, anche dopo la trasmissione della documentazione, non
intenda accogliere l’istanza, deve darne adeguata motivazione nel provvedimento finale.
Domanda 3
Testo della domanda
Le modalità di acquisto sul mercato elettronico: illustrare presupposti e modalità di utilizzo.
Answer text
Con l’avvento dell’era digitale, le recenti normative anche con lo scopo di promuovere la
semplificazione delle procedure e la celerità delle azioni amministrative, hanno introdotto degli
strumenti elettronici che permettono alle amministrazioni di gestire telematicamente alcuni loro
compiti. Uno di questi riguarda la procedura degli appalti ed in particolare, solamente per le gli
affidamenti afferenti lavori, servizi e forniture sotto la soglia comunitaria possono essere acquisiti
attraverso il MEPA.
Il MEPA è un portale telematico gestito dalla Consip spa che è l’organo indipendente istituito
presso il Ministero delle finanze che garantisce la correttezza e la trasparenza in materia di appalti
(art. 35 co.6 Dlgs 50/16).
Al di là delle modalità di affidamento che l’amministrazione ha deciso di adottare ( procedure
aperte, ristrette, negoziate, negoziate senza bando o affidamento diretto) nel mepa è possibile
individuare l’operatore economico a cui sarà affidato l’incarico. Più precisamente esso può essere
individuato direttamente dalla stazione appaltante con cui poi si concluderà il contratto d’appalto
oppure in seguito a richiesta di offerta (RDO), in cui la stazione appaltante chiede ad alcuni
fornitori il costo per eseguire un determinato lavoro o acquisto di servizio e fornitura, ed in base
alle offerte l’amministrazione decide di concludere il contratto.
Domanda 4
Testo della domanda
L’accesso civico agli atti amministrativi: cos’è, a cosa serve, come deve essere esercitato, quali
sono i rimedi a disposizione del richiedente in caso di diniego.
Answer text
Nel nostro ordinamento tra i principi cardine che sorreggono l’azione amministrativa di particolare
rilevanza sono: il principio di trasparenza, imparzialità e buon andamento, garanti dalla
Costituzione.
Tali principi sono stati posti anche alla base della legge 241 del 90 e del D.lgs 33 del 2013. Le
predette norme infatti disciplinano la materia dell’accesso ai documenti amministrativi, ed in particolare
l’articolo 5 del dlg 33/2013 disciplina l’accesso civico e l’accesso civico generalizzato (FOIA), ossia un
nuovo istituito, rispetto al diritto di accesso disciplinato dalla Legge 241/90, di derivazione anglosassone.
Con diritto di accesso si intende il diritto concesso ai cittadini di prendere visione o estrarre copia degli
atti detenuti presso l’amministrazione.
In particolare con l’accesso civico chiunque può consultare tutti i documenti, atti e informazioni
relativi a determinati procedimenti e senza dover indicarne la motivazione ( a differenza del
diritto di accesso disciplinato dalla legge 241/90 in cui si possono consultare solamente i
documenti e gli atti, con adeguata motivazione e deve essere avanzata solamente da soggetti
portatori di un interesse legittimo). Altra differenza va riscontrata tra accesso civico e accesso
generalizzato; in quest’ultimo caso la richiesta di accesso può essere sempre promossa da tutti i
cittadini, anche senza un diretto interesse, riguardante tutti i documenti atti o informazioni di un
procedimento, ma a differenza dell’accesso civico i documenti oggetto di accesso non sono
soggetti all’obbligo di pubblicazione.
La richiesta di accesso civico in base al dlgs 33/13 deve essere trasmessa in modalità telemantica
direttamente all’ufficio che detiene i documenti, ad altra amministrazione indicata nella sezione
"amministrazione trasparente, all’ufficio relazioni con il pubblico oppure al responsabile della
prevenzione della corruzione e trasparenza ( se trattasi di documenti con l’obbligo di
pubblicazione).
Qualora l’amministrazione non ha rilasciato o non intenda rilasciare i documenti richiesti entro 30
giorni dalla richiesta, tale normativa prevede i rimedi attivabili dal cittadino affinchè possa far
valere tale diritto. Ed in particolare egli può in primo luogo fare richiesta di riesame al responsabile
della prevenzione della corruzione e trasparenza, negli enti pubblici , tale incarico negli enti locali
è ricoperto dal segretario comunale, il quale valuta la pratica e rilascia un provvedimento
motivato con le indicazioni poste alla base della richiesta ordinando o meno all’amministrazione di
adempiere, trasmettendo i documenti richiesti. Dinnanzi ad un ulteriore diniego da parte del
responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza, o comunque anche in caso di
inadempimento o negazione da parte dell’amministrazione di trasmettere i documenti, il cittadino
può promuovere il ricorso al TAR.
Domanda 5
Testo della domanda
La residenza: fare una sintesi del procedimento necessario per effettuare una mutazione
anagrafica.
Answer text
La Costituzione disciplina quelli che sono i luoghi della persona fisica, in particolare essi sono: la
dimora, la residenza ed il domicilio.
La dimora è il luogo in cui la persona si trova in maniera non abituale, vi è il carattere di
temporaneità che lega il territorio alla persona. Quando la persona invece si stabilisce stabilmente
in un luogo si parla di residenza. Mentre il domicilio è il luogo in cui la persona istituisce il centro
dei propri affari.
Tra gli uffici del comune vi è il servizio anagrafico, che in base all’art. 14 del Tuel è gestito dal
Sindaco quale ufficiale di Governo ( art. 54 del Tuel). Tramite il servizio anagrafico è possibile
individuare la composizione demografica presente in un determinato Comune in base ai residenti
iscritti in appositi registri. Ogni cittadino pertanto deve essere obbligatoriamente iscritto come
residente in un comune. Tale dato non è immutabile, qualora si verifichi il trasferimento
permanente di una persona da un Comune ad un altro, è necessario che il soggetto presenti due
richieste: una di cancellazione al precedente comune di residenza e uno di nuova iscrizione al
nuovo comune. Tale procedura è applicabile solamente ai comuni che non sono ancora transitati
nel ANPR ( anagrafe nazionale della popolazione residente), ossia un portale telematico che
contiene tutti i dati, i registri presenti in ogni comune. Se invece entrambi i comuni sono passati
all’anpr allora è sufficiente una sola comunicazione telematica di iscrizione al nuovo comune. Con
tale comunicazione vi viene cancellati automaticamente dal precedente Comune.
Vi ringrazio infinitamente.
Gianna