Richiesta proroga del termine di sosponsione attività

I commissari straordinari di una società con una grande struttura di vendita all’interno del territorio comunale (facente parte di una nota catena italiana di grandi magazzini) richiedono la proroga di un anno del termine di sospensione annuale dell’autorizzazione (sospensione già scaduta da circa un anno) considerando il mancato esercizio dell’attività “dovuto a fatto non imputabile alla procedura di amministrazione straordinaria” (cfr. consiglio di stato, Sez. V, sentenza n° 03919/2011) ne hanno diritto?

Non essendo specificata quale regione, viene meno il contesto normativo territoriale di riferimento.
In ogni caso, come da te indicato nella sentenza, deve essere giudicato caso per caso; sarebbe utile approfondire esattamente quali siano le ragioni presentate dall’impresa richiedente.
Complessivamente ritengo inutile prorogare le sospensioni. Se un’impresa di questo tipo non riesce a rimettersi sul mercato per un anno, risulta priva di mezzi per sopravvivere.

Vedi se applicare l’art. 103 comma 2 del DL n. 18/2020:
2. Tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, compresi i termini di inizio e di ultimazione dei lavori di cui all’articolo 15 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e la data della dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, conservano la loro validita’ per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza. La disposizione di cui al periodo precedente si applica anche alle segnalazioni certificate di inizio attivita’, alle segnalazioni certificate di agibilita’, nonche’ alle autorizzazioni paesaggistiche e alle autorizzazioni ambientali comunque denominate.
Il medesimo termine si applica anche al ritiro dei titoli abilitativi edilizi comunque denominati rilasciati fino alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza

Regione Emilia-Romagna. Le ragioni fornite sono a mio avvison sono piuttosto generiche, afferendo principalmante alla crisi economica diffusa del settore, aggravata dal Covid-19