Buongiorno a tutti,
di recente ho sostenuto la seguente prova scritta e so di aver fatto errori/omissioni, ma vorrei una vostra valutazione per migliorarmi.
Grazie
Prova Scritta - Milis - Istr.Amministrativo Contabile 27.11.23
Punteggio ottenuto 21,00 su 30,00
- Le fasi dell’entrata
- Il candidato illustri la disciplina della T.A.R.I.
- Le competenze della Giunta
DOMANDA 1
L’attività finanziaria della pubblica amministrazione trova la sua fonte di disciplina in due principali strumenti normativi: il D.lgs. n. 267/2000 e il D.lgs. n. 118/2011.
Secondo questa disciplina possono distinguersi le seguenti fasi dell’attività finanziaria: programmazione, previsione, gestione e rendicontazione.
Mentre le prime due fasi e l’ultima sono affidate agli organi politici secondo le rispettive competenze (Giunta e Consiglio), la gestione, in ossequio al principio di separazione tra politica e amministrazione, spetta ai dirigenti.
Quest’ultimi gestiscono, quindi, le fasi di spesa e le fasi di entrata.
L’entrata costituisce, in particolare, un introito spettante all’amministrazione in forza di un’obbligazione giuridicamente perfezionata.
Nel bilancio di previsione si distingue tra entrate tributarie (es. imposte) ed extratributarie (es. trasferimenti).
Quanto alle fasi dell’entrata, il d.lgs. 267/2000 disciplina l’accertamento, la riscossione e il versamento.
L’accertamento è la fase in cui vengono individuati, tra gli altri, il debitore, la somma dovuta, la causale e la scadenza.
La riscossione costituisce la fase in cui la somma viene riscossa dal tesoriere, sulla base di un ordinativo d’incasso, attraverso il quale il responsabile del servizio finanziario ordina al tesoriere di incassare una determinata somma accertata.
Anche in mancanza di un ordinativo d’incasso, il tesoriere deve comunque riscuotere le somme e trasmettere gli atti al responsabile del servizio finanziario.
L’ultima fase è quella in cui il tesoriere versa la somma incassata nelle casse dell’ente.
In caso di mancata riscossione, l’amministrazione può affidare la riscossione ad un ente terzo (es. Agenzia delle Entrate - Riscossione).
Nel bilancio di previsione le somme accertate vengono iscritte nell’esercizio finanziario nel quale le obbligazioni scadute saranno effettivamente esigibili (principio di competenza finanziaria potenziata).
Le somme accertate e non riscosse costituiranno, previo riaccertamento, i residui attivi.
In ossequio al principio di prudenza, poichè non tutte le entrate accertate verranno riscosse, nel bilancio deve essere previsto il fondo crediti di dubbia esigibilità.
DOMANDA 2
L’attività amministrativa dei comuni è finalizzata al soddisfacimento dei bisogni della collettività.
Per realizzare questo fine, i comuni necessitano di risorse che possono essere proprie o derivate.
Tra le risorse derivate si suole distinguere tra entrate tributarie ed extratributarie.
L’art. 119 Cost., così come riformulato dalla l. cost. n. 3/2001, cd. riforma del titolo V, stabilisce che i comuni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa.
Con specifico riferimento all’autonomia tributaria, viene in rilievo, inoltre, la riserva di legge relativa sancita dall’art. 53 Cost. per il quale “nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base ad una legge” .
Da ciò consegue che, nei limiti fissati dalla legge, i comuni possono disciplinare i propri tributi con regolamento approvato dal Consiglio.
Uno dei principali tributi comunali è, appunto, la TARI, ossia la tassa sui rifiuti.
Essa è dovuta dai possessori o detentori di immobili suscettibili di produrre rifiuti (soggetti passivi) ed è finalizzata a finanziare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Il suo ammontare è stabilito dal regolamento, in base a vari paramenti, quali la destinazione d’uso dell’immobile, la sua dimensione, il numero di abitanti per gli immobili ad uso abitativo, ecc…
Il regolamento può prevedere altresì esenzioni (es. abitazioni in corso di ristrutturazione) o riduzioni (es. abitazioni ad uso stagionale) che saranno concesse ad istanza del cittadino.
La somma dovuta viene determinata dall’ente e comunicata al cittadino che dovrà provvedere al pagamento in quattro rate o in un’unica soluzione.
In caso di mancato versamento, l’ente può riscuotere coattivamente la somma dovuta, anche affidando l’incarico ad un soggetto terzo.
DOMANDA 3
Gli organi del comune sono il Sindaco, la Giunta e il Consiglio.
Mentre il Sindaco è l’organo monocratico, la Giunta, al pari del Consiglio, è un organo collegiale ed è composta dagli assessori eletti, il cui numero è proporzionale a quello dei consiglieri.
Il Consiglio è l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo, la Giunta costituisce l’organo esecutivo.
La sua competenza è disciplinata dal D.lgs. 267/2000 (cd. Testo unico enti locali) ed è definita residuale, in quanto ad essa sono attribute tutte le funzioni che non spettano al Sindaco e al Consiglio.
La Giunta, in particolare, emana tutti gli atti finalizzati ad dare attuazione alla pianificazione e programmazione politica.
Di competenza della Giunta è, inoltre, il regolamento degli uffici e dei servizi.
Uno dei principali atti di competenza della Giunta è senz’altro il PEG, ossia Piano esecutivo di gestione, attraverso il quale, sulla base delle previsioni del bilancio, vengono attribuite le risorse ai dirigenti che, in ossequio al principio di separazione tra politica e amministrazione, gestiscono le risorse dell’ente.
L’operato della Giunta è soggetto al controllo del Consiglio e si svolge principalmente attraverso il rendiconto.