CARISSIMI, (all’att. del Dr. Maccantelli)
SCUSATEMI SE CHIEDO UNA RISPOSTA POSSIBILMENTE URGENTE AL SEGUENTE QUESITO:
LA DOMANDA E’ QUESTA:
LA NOSTRA L.R. PREVEDE UNA SANZIONE AMMINISTRATIVA SIA PER LA MANCATA COMUNICAZIONE DEI FLUSSI TURISTICI, SIA PER LA RITARDATA COMUNICAZIONE DEI MEDESIMI.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, CON DELIBERA DI GIUNTA, HA STABILITO CHE LA PREVISTA SANZIONE DEVE ESSERE APPLICATA SOLO PER LA MANCATA COMUNICAZIONE.
DETTA DISPOSIZIONE E’ LEGITTIMA? PUO’ CIOE’ IL COMUNE MODIFICARE UNA DISPOSIZIONE REGIONALE IN QUESTO SENSO?
CON LA STESSA DELIBERA HA STABILITO CHE PER TUTTE LE VIOLAZIONI PER LE QUALI LA SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNARIA E’ PREVISTA DA 25 € A 500 € (D. LGS 267/2000)VIENE FISSATA DA 80 € A 600 € (PAGAMENTO IN M. R. € 160,00). NON STONA UN PO’ LA SOMMA DI 600 € AI SENSI DELL’ART. 16, C. 2 DELLA LEGGE 689?
VI RINGRAZIO E MI SCUSO NUOVAMENTE PER LA PRETESA URGENZA.
SALUTISSIMI
Direi proprio di no. La PA non può decidere quale disposizioni legali applicare e quali no. Bisognerebbe vedere nei dettagli ma il principio è quello. Non conosco la questione. Forse la necessità nasce dal fatto che è difficile stabilire quando vi sia un ritardo e quando, questo ritardo, si trasformi in mancata comunicazione definitiva. La PA, al più, può prevedere un criterio per dare certezza al cittadino ma non può disapplicare un disposizione legale.
Assolutamente no. L’art. 16, comma 2 è chiaro, la PA fissa solo l’importo del pagamento in misura ridotta. I limiti edittali restano quelli della legge.
Un regolamento comunale non può prevedere sanzioni senza una copertura legale. Vedi gli articoli 23 e 25 della Costituzione.