Riforma degli Ordini Professionali: Novità e Implicazioni per i Professionisti
CONTENUTO
Il 4 settembre 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato una riforma significativa degli ordini professionali, che interessa 14 categorie tra cui ingegneri, architetti e consulenti del lavoro. Questa riforma introduce oltre venti principi guida volti a modernizzare un ordinamento che, in molti casi, risale a più di trent’anni fa. Tra le novità più rilevanti si segnalano:
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Equo compenso esteso a tutti i contratti: La riforma prevede che tutti i professionisti, indipendentemente dalla loro categoria, possano beneficiare di un compenso equo per le prestazioni fornite, garantendo così una maggiore tutela economica.
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Formazione continua: Viene introdotto l’obbligo di formazione continua per i professionisti, con crediti specifici dedicati all’apprendimento di nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale. Questo aspetto è cruciale per mantenere i professionisti aggiornati e competitivi nel mercato del lavoro.
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Digitalizzazione delle elezioni: La riforma prevede l’adozione di procedure digitali per le elezioni degli organi degli ordini, semplificando e rendendo più trasparenti i processi elettivi.
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Parità di genere nella governance: Si stabiliscono misure per garantire la parità di genere all’interno degli organi di governance degli ordini professionali, promuovendo una rappresentanza equa e inclusiva.
Il presidente di ProfessionItaliane, Rosario De Luca, ha accolto con favore questa riforma, sottolineando l’importanza di aggiornare norme obsolete e di valorizzare il ruolo sociale degli ordini come garanti della qualità delle prestazioni e della tutela dei cittadini.
CONCLUSIONI
La riforma degli ordini professionali rappresenta un passo decisivo verso la modernizzazione del settore, rispondendo alle sfide contemporanee e alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. L’introduzione di principi come l’equo compenso e la formazione continua non solo migliora le condizioni lavorative dei professionisti, ma contribuisce anche a garantire un servizio di qualità ai cittadini.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, la riforma degli ordini professionali implica una maggiore attenzione alle competenze richieste nel settore pubblico. La formazione continua e l’adeguamento alle nuove tecnologie diventeranno requisiti fondamentali per chi aspira a lavorare nella pubblica amministrazione. Inoltre, la parità di genere e l’equo compenso potrebbero influenzare le politiche di assunzione e di gestione delle risorse umane, promuovendo un ambiente di lavoro più equo e inclusivo.
PAROLE CHIAVE
Riforma ordini professionali, equo compenso, formazione continua, digitalizzazione, parità di genere, responsabilità degli ordini.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- Disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 settembre 2025.
- Normativa vigente sugli ordini professionali (Legge n. 3/2013 e successive modifiche).

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