Buongiorno,
sono da poco Responsabile del Servizio Commercio di un Comune aderente a un SUAP associato con altri enti.
Riscontro alcune perplessità in merito alle procedure attualmente adottate sia dal mio Ente che dal SUAP stesso.
Cito un caso concreto per meglio illustrare la situazione:
In occasione di istanze presentate da operatori commerciali tramite il SUAP centralizzato, volte ad ottenere l’autorizzazione alla concessione di suolo pubblico per l’installazione di un dehors annesso ad un esercizio di somministrazione, la pratica viene regolarmente ricevuta e smistata dal SUAP agli uffici comunali competenti per territorio, al fine dell’acquisizione dei pareri tecnici di competenza (es. commercio, polizia locale, urbanistica, manutenzione).
Viene tuttavia richiesto che l’atto autorizzativo finale venga redatto e firmato direttamente dal Responsabile del Servizio Commercio del Comune, anziché dal Responsabile del SUAP associato.
In questo modello organizzativo, il SUAP si limita sostanzialmente a smistare le pratiche e a trasmettere eventuali dinieghi o atti finali predisposti dai Comuni.
A tal proposito, si chiede cortesemente se tale procedura sia da ritenersi conforme al quadro normativo vigente, in particolare a quanto previsto dal D.P.R. 160/2010, artt. 4 e 7, e nello specifico:
- Se il rilascio del provvedimento finale unico (autorizzazione, concessione, diniego o altro) debba essere di competenza esclusiva del SUAP associato, quale unico titolare del procedimento;
- Se gli uffici comunali debbano limitarsi a fornire i pareri endoprocedimentali di competenza tecnica, senza assumere la responsabilità del provvedimento conclusivo.
Preciso che la stessa prassi è adottata per qualunque procedimento in capo al Suap, compreso il rilascio di autorizzazioni al commercio in forma fissa ed itinerante, rilascio di autorizzazioni per insegne ecc…
Grazie