Rinnovo concessioni aa.pp

Buongiorno, in merito al rinnovo delle concessioni mi sono imbattuta in determinazioni di alcuni comuni che hanno deciso di sospendere il procedimento di rinnovo motivando tale scelta come autotutela adottata per la seguente motivazione che taglio e incollo:

"- a ratio della predetta proroga delle concessioni sul commercio su area pubblica di cui all’art.
26 bis risiede non solo nella necessità di garantire la continuità delle attività e il sostegno del
settore nel quadro dell’emergenza epidemiologica ma è anche la “conseguenza dell’incertezza
interpretativa conseguente all’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per
la vigente disciplina di proroga delle concessioni dei posteggi per l’esercizio del commercio” (così la
Relazione tecnica di accompagnamento alla legge di conversione n. 69/2021);

  • l’Autorità garante della concorrenza e del mercato con la Segnalazione AS1721 del 15
    febbraio 2021 ha auspicato che il parlamento e il governo vogliano “addivenire a una modifica
    della vigente normativa in materia di commercio sua area pubblica in linea con la disciplina e i
    principi del diritto europeo a presidio della concorrenza, nel solco più volte tracciato dall’Autorità
    in materia”;"

La domanda sorge spontanea, portare a termine il procedimento o adottare un simile provvedimento e aspettare future modifiche normative?

Grazie

Decide ovviamente l’ente in base all’opportunità prevalente sul territorio.
La comunicazione AGCM non è cogente ed in alcun modo costituisce fonte giuridica.

Il CDS ha già calendarizzato per il giorno 13 ottobre una sessione specificatamente dedicata a risolvere, si spera una volta per tutte, l’annosa ed inaccettabile questione dell’applicazione della direttiva Bolkenstein 2006/123/CE in territorio italiano da parte delle istituzioni locali.

Ogni ente ha deciso singolarmente, adducendo vari ragionamenti più o meno logici.
Personalmente, a priori non rinnoverei le concessioni, stante la Bolkenstein.
Tuttavia l’indirizzo politico solitamente costringe a rinnovare, in attesa di un atto contrario con validità di legge ad oggi mancante.

Se ne avete la possibilità, potete derogare fino a tale data, 13 ottobre, in attesa della decisione del consiglio di stato.

Non parlerei di autotela dato che questa si applica, fra le altre ipotesi, in violazione di legge. Diciamo che pare ragionevole sospendere il procedimento a fronte della proroga ex lege delle concessioni andando a motivare come hai citato e riconoscendo che i concessionari non subiscono danni dalla sospensione stante la proroga legale (qui si potrebbero fare delle considerazioni ulteriori sulle eventuali irregolarità insanabili in capo al concessionario). Adesso siamo al 29/10 ma sembra che lo stato di emergenza sia prorogato quindi, queste concessioni dureranno anche un nel po’.

Per contro, comprendo anche quei comuni che avendo portato a termine il lavoro dei controlli, decidono di rinnovare a prescindere consapevoli che tanto, qualora si decida per un rientro nella Bolkestein, ci sarà bisogno di una normativa nazionale a carattere transitorio come fu per l’Intesa de 2012: la cosa è talmente grossa che andrà affrontata a livello nazionale. Se sarà così, averle rinnovate o meno farà poca differenza, tanto si dovrà applicare la relativa normativa.

Poi ci potrebbe essere il caso del comune che decide scientemente di non applicare già adesso la Bolkestein (vista anche la giurisprudenza per gli stabilimenti balneari) ma qua si entra in abiti molto particolari.

In sintesi, non vedo una strada da percorrere per forza. Le PA scelgano e vedremo che cosa ci riserverà il futuro.