Rumorosità esercizio di vicinato alimentare

Un signore avvocato ha presentato un esposto in merito alla rumorosità notturna di un esercizio di vicinato settore alimentare (macelleria) dovuta ai motori esterni che alimentano i frigoriferi all’interno del negozio.
La valutazione ARPAT ha segnalato che in effetti durante le ore notturne vengono superati i limiti. Quindi il locale Ufficio Ambiente ha emesso ordinanza con cui ordina al titolare dell’esercizio commerciale di eseguire, entro e non oltre 30 giorni dalla notifica della stessa ordinanza, tutti gli interventi di mitigazione del rumore tali da riportare entro i limiti di legge le immissioni acustiche negli ambienti di vita limitrofi nel periodo diurno/notturno;
viene altresì ordinato al titolare di presentare la necessaria attestazione di avvenuta bonifica, entro i successivi 15 giorni dalla scadenza del termine di cui sopra, completa della documentazione di impatto acustico redatta da Tecnico Competente in Acustica Ambientale (ai sensi della 447/95), riportante le bonifiche realizzate e l’esito delle misure effettuate per verificare il rispetto della normativa vigente.

Questo avvocato vicino di casa del negozio sostiene che per l’avvio dell’esercizio in questione non era stata richiesta (a giugno del 2011) la valutazione di impatto acustico prima dell’avvio dell’attività, ma lo stesso avvio è stato gestito dal SUAP, con autocertificazione, come introdotto dal DPR 227/2011, che però a giugno del 2011 non era in ancore in vigore (perché vi è entrato nel febbraio 2012).
Sapreste darmi un aiuto per capire come avremmo dovuto gestire a giugno del 2011 tale avvio di esercizio commerciale di vicinato alimentare relativamente alla rumorosità? I titolari, con la SCIA di avvio attività, avrebbero dovuto presentare una relazione di impatto acustico? Una VIAC, e quindi andare in autorizzazione o comunicazione?

E, ad oggi, alla luce di quanto sopra, il SUAP, cosa deve fare? Tenendo presente che tale attività nel frattempo ha chiuso per la stagionalità, quindi riaprirà a marzo 2024. Ma noi nel frattempo cosa dovremmo fare per farli regolarizzare dal punto di vista della rumorosità?

Premesso che non conosco la normativa della Regione Toscana, tuttavia ante DPR 227/2011 vigeva comunque la L. 447/1995 ed in particolare l’art. 8. Gli esercizi di vicinato non rientrano generalmente tra le fattispecie soggette a presentazione di VPIAc o VIAc.
Comunque il comma 5 prevede che “La documentazione di cui ai commi 2, 3 e 4 è resa sulla base dei criteri stabiliti ai sensi dell’articolo 4, comma 1, lettera l), con le modalità di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445”.

Al di là delle evidenze (valutazione ARPAT) c’è da tener conto che l’esposto è arrivato dopo 12 anni dall’avvio dell’attività…

Il SUAP non deve fare nulla, non ha poteri di vigilanza e controllo. Deve attendere di ricevere la VIAc chiesta dall’Ufficio Ambiente e trasmetterla all’Ufficio Ambiente stesso (se fa direttamente la valutazione della VIAc) ovvero ad ARPAT per le valutazioni del caso.

Attendi il commento di colleghi esperti in materia.

Grazie infinite, resto in attesa anche di un commento da parte dei colleghi esperti in materia.
Grazie ancora

Personalmente penso che l’avvocato (vicino di casa) faccia riferimento al comma 4 della L. 447/95 : "Le domande per il rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione dei medesimi immobili ed infrastrutture, nonché le domande di licenza o di autorizzazione all’esercizio di attività produttive devono contenere una documentazione di previsione di impatto acustico."*

E’ comunque necessario fare riferimento anche alle norme regionali specifiche in materia. Nemmeno io conosco la normativa della Toscana. Nella mia Regione (Veneto) nel 1999 è stata approvata una legge che prevedeva la presentazione di una doc. previsionale di impatto acustico per le attività produttive che utilizzano macchinari rumorosi (compresi gli impianti tecnologici) e tra questi sarebbe rientrata anche la macelleria, come nel caso in questione.

Potresti verificare se esiste una legge regionale in tal senso; in ogni caso ora è necessario, a parer mio, attendere che il titolare si adegui alle prescrizioni dell’Arpat e dimostri -con la valutazione di un tecnico acustico- di rispettare i limiti acustici. Che poi sia il SUAP/Ufficio Ambiente dipende dall’organizzazione del Comune ma oramai il SUAP è l’ufficio centrale dove transitano tutte le pratiche delle attività produttive.