SCIA alternativa per demolizione e ricostruzione: il TAR Lombardia esclude la ristrutturazione edilizia - LavoriPubblici

SCIA alternativa per demolizione e ricostruzione: il TAR Lombardia esclude la ristrutturazione edilizia - LavoriPubblici SCIA alternativa per demolizione e ricostruzione: il TAR Lombardia esclude la ristrutturazione edilizia - LavoriPubblici

La SCIA Alternativa e le Demolizioni con Ristrutturazione: Chiarimenti dal TAR Lombardia

CONTENUTO

La recente sentenza n. 2757/2025 del TAR Lombardia ha fornito importanti chiarimenti riguardo all’utilizzo della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) alternativa per interventi di demolizione e ricostruzione. La Corte ha escluso la possibilità di avvalersi della SCIA alternativa per interventi che comportano rilevanti modifiche volumetriche e funzionali, affermando che tali lavori non possono essere qualificati come ristrutturazione edilizia.

La decisione si basa sull’interpretazione dell’art. 6, comma 2, del D.P.R. 380/2001, noto come Testo Unico dell’Edilizia, che limita l’applicazione della SCIA alternativa esclusivamente agli interventi di ristrutturazione edilizia. In particolare, il TAR ha evidenziato che le demolizioni con ricostruzione sostanziale richiedono procedure più rigorose, come il permesso di costruire, piuttosto che la SCIA alternativa.

Inoltre, il TAR ha sottolineato l’importanza della corretta rappresentazione dello stato legittimo dell’immobile, come previsto dall’art. 9-bis del D.P.R. 380/2001. Questo articolo richiede che l’amministrazione comunale effettui una verifica formale dello stato legittimo dell’immobile prima di autorizzare qualsiasi intervento. La sentenza, quindi, ribadisce la necessità di una rigorosa valutazione da parte delle autorità competenti per garantire la conformità degli interventi edilizi alle normative vigenti.

CONCLUSIONI

La sentenza del TAR Lombardia chiarisce che gli interventi di demolizione e ricostruzione con modifiche significative non possono essere gestiti attraverso la SCIA alternativa, ma richiedono un permesso di costruire. Questo approccio mira a garantire una maggiore tutela del territorio e a prevenire abusi edilizi, assicurando che le modifiche apportate agli edifici siano conformi alle normative urbanistiche e ambientali.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, questa sentenza rappresenta un importante punto di riferimento per la gestione delle pratiche edilizie. È fondamentale comprendere le distinzioni tra i vari tipi di intervento edilizio e le relative procedure autorizzative. La corretta applicazione delle normative non solo garantisce la legalità degli interventi, ma protegge anche l’integrità del patrimonio edilizio e del territorio.

PAROLE CHIAVE

SCIA alternativa, demolizione, ricostruzione, ristrutturazione edilizia, permesso di costruire, TAR Lombardia, D.P.R. 380/2001, stato legittimo.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  1. D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 - Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.
  2. Sentenza TAR Lombardia n. 2757/2025.
  3. Art. 6, comma 2, D.P.R. 380/2001.
  4. Art. 9-bis, D.P.R. 380/2001.

immagine

Nota: Le sintesi fornite sono generate automaticamente grazie a Perplexity(analisi delle notizie più pertinenti) e ChatGPT modificato da Omniavis. Puoi chiedere il parere di un esperto umano qui nel forum o continuare la conversazione sulla nostra piattaforma: https://espertorisponde.omniavis.it/. Per una consulenza specifica da parte del team Omniavis inviaci una email a info@omniavis.it.Per un feedback sulla qualità della sintesi invia una email a Marco Scarselli